«Si ribadisce, senza indugio alcuno, che dovrà essere comunicato allo scrivente dipartimento l’avvio delle operazioni di conferimento in essa previste. L’impianto di contrada Timpanazzo è onerato del rispetto delle prescrizioni dettate dall’Arpa». È quanto contenuto nell’ultima nota diramata dal dipartimento regionale Acqua e Rifiuti. Il documento, con firma in calce del dirigente generale Calogero Foti, richiama una nota di ieri e si rifà a una comunicazione dello scorso 1 giugno che obbligava la discarica di Gela ad accogliere i rifiuti provenienti dall’impianto meccanico-biologico di Lentini, quello di proprietà di Sicula Trasporti, che non avendo più la propria discarica, per raggiunta saturazione, è tenuta a smaltire in altri siti il cosiddetto sovvallo, ovvero la parte di rifiuto da abbancare dopo essere stata trattata dal Tmb.
La nota di Foti poi rivolge un monito alle società di regolamentazione dei rifiuti della parte centrale e orientale della Sicilia. Le Srr – di fatto dei consorzi di Comuni – sono gli enti individuati dalla legge in vigore che dovrebbero occuparsi della pianificazione del ciclo dei rifiuti prodotti nei territori di competenza. «Dovranno tempestivamente e concretamente attivarsi per la definizione delle procedure per il trasporto fuori Regione del rifiuto indifferenziato prodotto che ecceda i limiti fissati dal legislatore nazionale in termini di obiettivi di raccolta differenziata». Il passaggio era stato ribadito l’anno scorso dal governo Musumeci: quei Comuni che producono più del 35 per cento di indifferenziato (e dunque stanno sotto il 65 di differenziata previsto dalla legge) devono smaltire la parte eccedente fuori dalla Sicilia. Le Srr, dal canto loro, finora hanno rappresentato diverse difficoltà: dal riuscire a individuare imprese che si facciano carico del servizio – e il pensiero in tal senso va alla gara indetta dalla Srr Catania Area Metropolitana e andata deserta – alle modalità con cui a monte differire le tariffe pagate dai Comuni agli impianti di trattamento. In altre parole, riuscire a far ricadere sui Comuni meno virtuosi i maggiori oneri delle spedizioni all’estero.
L’1 giugno la Regione contava di aver trovato una toppa, chiedendo alle società che gestiscono le discariche private di Siculiana e Motta Sant’Anastasia e a quella pubblica di Gela di prorogare i quantitativi in ingresso da Sicula. Alla Catanzaro Costruzioni, proprietaria del sito di Siculiana, erano destinate duemila tonnellate a settimana, 2300 per la discarica di Gela e 1500 tonnellate per Oikos, la ditta della famiglia Proto che gestisce della discarica di Motta Sant’Anastasia. A opporsi a quella direttiva era stata soprattutto la Srr Caltanissetta Provincia Sud, che è proprietaria della discarica di Gela. I sindaci avevano fatto presente all’amministratrice di chiudere i cancelli agli autocompattatori in arrivo da Lentini, a meno che Nello Musumeci o il prefetto firmassero un’ordinanza per imporre i nuovi ingressi. Dalla società che gestisce la discarica di Gela fanno sapere che fino al 30 giugno verranno conferite 1500 tonnellate a a settimana. L’ordinanza a oggi non è arrivata, e la strada percorsa della Regione ha previsto una nuova direttiva. Bisognerà capire se sarà sufficiente a far cambiare idea ai sindaci del Nisseno.
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