Rifiuti, la Cisl siciliana all’attacco: “Sistema al collasso, la Regione intervenga”

TANTO PER CAMBIARE, A CREARE CAOS E’ L’IMMOBILISMO DELL’ATTUALE GOVERNO REGIONALE

Raccolta differenziata con il contagocce. Trionfo delle discariche, che in qualche caso vengono chiuse per controlli dalla magistratura. Le Srr, le Società di regolamentazioni rifiuti (che dovrebbero prendere il posto degli Ato rifiuti) che rimangono al palo. Molti Comuni senza soldi non pagano il servizio. Risultato: in tante aree della Sicilia l’immondizia rimane nelle strade. Tutto questo in piena estate, con il pericolo che possano esplodere epidemie.

A lanciare l’allarme è la Cisl siciliana: “L’ordinanza del Presidente della Regione, Rosario Crocetta, che proroga gli Ato in liquidazione, scade il 30 settembre – si legge in un comunicato dell’organizzazione sindacale -. Questo vuol dire che, a partire dal primo ottobre, gli Ambiti territoriali ottimali (Ato) saranno senza gestione. Con problemi enormi per la raccolta rifiuti in Sicilia. Una situazione grave per la quale chiediamo l’intervento della Regione”.

A parlare sono Amedeo Benigno, Segretario generale Fit Cisl Sicilia, e Dionisio Giordano, Segretario regionale Fit Cisl Ambiente.

“Le Srr sono state costituite come atto formale dal notaio, ma l’unica che ha avviato le sue attività è quella di Caltagirone, di fatto però non pagando i lavoratori e con le difficoltà economiche di sempre”.

Benigno e Giordano vanno giù duro: “Intanto i lavoratori vengono licenziati, come avvenuto al Coinres, i Comuni continuano a non pagare i servizi, i territori sono al limite dell’emergenza sanitaria, come ad esempio nella provincia di Palermo, e in questo quadro la legge regionale che ha istituito gli Aro (Aree di raccolta ottimale) ha, di fatto, impantanato la riforma e il sistema regionale”.

“Mentre chiudono le discariche, se pur con motivazioni legittime per verifiche della magistratura – aggiungono i due sindacalisti – gli impianti e le filiere della raccolta differenziata restano al palo. Ci chiediamo dove dovranno conferire i rifiuti le aziende della Sicilia e in particolare quelle della Sicilia orientale”.

“Se è vero che la gestione politica del passato ha creato un miliardo di euro di debiti – sottolineano Benigno e Giordano – è altresì vero che l’immobilismo e l’incapacità di questo Governo sul tema dei rifiuti ha solo aggiunto ai debiti dei siciliani i licenziamenti dei lavoratori del settore”.

“Il Governo regionale – concludono i due sindacalisti della Cisl siciliana – ponga nella sua agenda la priorità di ridare il lavoro a chi lo ha perso sotto la sua gestione e, con azioni concrete, avvii realmente la riforma del settore rifiuti”.

 

Redazione

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