È andata deserta per la terza volta consecutiva la gara d’appalto per l’affidamento del servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti del Comune di Catania. I termini per presentare le offerte sono scaduti alle 13 di oggi, 14 febbraio, e nessuna busta è stata consegnata. Il servizio resta dunque in mano, per l’ennesima volta, alle ditte Senesi ed Ecocar che avrebbero dovuto avere solo un affidamento temporaneo.
Intanto Catania Bene Comune chiede le dimissioni dell’assessore all’Ecologia Rosario D’Agata. «Io ho la coscienza pulita perché so di aver fatto fino in fondo quanto era nelle mie possibilità e lo stesso vale per gli uffici comunali. Mi pare strano – sostiene l’assessore a MeridioNews – che anche questa volta nessuna delle ditte abbia partecipato, nonostante il notevole aumento del budget e il superamento delle criticità riscontrate in precedenza. Verificheremo a cosa è dovuto il silenzio delle ditte alle quali avevamo già fornito, con grande senso di apertura, tutti i chiarimenti richiesti. E manderemo tutto il materiale alla procura della Repubblica e all’Anac per vederci più chiaro».
Era il novembre del 2016 quando fu pubblicato il maxi-bando sulla gestione della raccolta dei rifiuti. Alla scadenza del termine per la consegna delle buste non ne era arrivata neanche una. All’epoca la colpa del silenzio delle aziende del settore era stata data, come denunciato dalla ditta Dusty, a criteri troppo stringenti che avrebbero escluso le imprese operanti sul territorio siciliano. Nello scorso mese di settembre il copione era stato identico: gara deserta per la seconda volta.
«Adesso dobbiamo capire se fare una nuova gara ponte in attesa di quella definitiva settennale – afferma l’assessore al ramo – oppure trovare una soluzione diversa sulla quale sicuramente ragioneremo nei prossimi giorni». Intanto fra cassonetti stracolmi e cumuli di spazzatura sui marciapiedi, molti sono gli angoli di città che diventano vere e proprie discariche abusive. A dispetto dei milioni di euro spesi annualmente per il servizio, la città «rimane ancora incapace di raggiungere le soglie minime di raccolta differenziata che la legge impone e, per un servizio così scandente, i cittadini continuano comunque a essere tartassati pagando l’imposta sui rifiuti più alta d’Italia», lamentano il vice presidente vicario del consiglio comunale, Sebastiano Arcidiacono, e il presidente della V commissione Lavori pubblici, Niccolò Notarbartolo.
Intanto, già negli scorsi mesi, da Catania Bene Comune era arrivata la denuncia per «l’assenza di controlli da parte del Comune e la mancanza di penali significative alla ditte nonostante i costanti disservizi. Prefettura e autorità competenti – aggiungono – devono immediatamente intervenire per chiarire se interessi criminali hanno influenzato l’andamento delle gare e per farsi carico della gestione dei rifiuti della città di Catania, ormai fuori controllo».
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