L’estate è ormai finita, ma sono giorni roventi a Palermo a causa delle preoccupazioni destate dalla discarica di Bellolampo. Preoccupazioni che si ripercuotono su tutto il sistema della raccolta dei rifiuti in città, dove si teme il riproporsi di uno stato di emergenza dal quale forse non si è mai completamente usciti. L’ultimo capitolo della vicenda è quello che ha visto i camion della Rap bloccati alle porte della discarica Oikos di Motta Sant’Anastasia per un tasso troppo elevato di umido tra quello che invece avrebbe dovuto essere secco, l’unico tipo di materiale che può trattare la discarica del Catanese. L’amministratore unico di Rap, Giuseppe Norata, aveva parlato di una «diatriba interna» all’Arpa che, se da una parte aveva omologato i rifiuti in uscita dal Tmb di Bellolampo, dall’altra non aveva reputato in regola gli stessi rifiuti una volta giunti in discarica da Oikos.
Parole che hanno fatto discutere e che sono state oggetto dell’attacco di Vincenzo Figuccia, deputato palermitano dell’Assemblea regionale, che dopo una visita a Bellolampo non vede altra soluzione se non quella di chiudere l’impianto che serve la città di Palermo. «Stando alle ultime parole di Norata – dice – sembrerebbe che i funzionari dell’Arpa si siano inventate delle versioni diverse da quelle che stanno nei fatti. Quegli uomini, nelle loro funzioni di polizia giudiziaria, ogni qual volta certificano qualcosa se ne assumono le responsabilità e quei camion ogni qualvolta uscivano da Bellolampo erano controllati sia dall’Arpa che dal Noe e la loro non è una posizione politica, ma istituzionale. Anche il sindaco Orlando ha denunciato delle anomalie in queste valutazioni, sono accuse gravi e se è in grado faccia dei nomi».
Da par suo Norata ha annunciato un’intesa vicina con Arpa, spiegando che «abbiamo chiarito i rilievi sulla proposta di ordinanza che dovrà firmare il sindaco Leoluca Orlando, che riguarda Bellolampo, e abbiamo concordato il percorso da intraprendere: nel pomeriggio nella sede del Dipartimento acqua e rifiuti ci sarà un nuovo incontro e mi auguro che la situazione si sblocchi definitivamente». Allo stesso l’amministratore unico della municipalizzata da tempo chiede proprio alla Regione una sorta di accesso prioritario alle discariche siciliane. «Ho fatto partire una diffida a tutti gli impianti dell’isola individuati nei decreti, in ottemperanza a quanto previsto dalla Regione, affinché ricevano i rifiuti trattati a Palermo superando eventuali intoppi burocratici. L’obiettivo – prosegue – è ridurre la quantità di rifiuti da portare fuori dalla discarica di Bellolampo in modo da realizzare economie rimodellando la chiusura della sesta vasca».
Il problema diplomatico con l’Arpa non sarebbe comunque foriero di una soluzione che possa durare nel lungo periodo. «Al di là delle dichiarazioni dell’Arpa – spiega ancora Figuccia – sono stato personalmente nel sito della discarica e ci sono cose che sono sotto gli occhi di tutti: cumuli di rifiuti su cumuli di rifiuti accatastati. L’impianto secondo Norata è stato fermo non per quattro giorni, ma solo per poco più di due ore e i problemi di manutenzione straordinaria saranno affrontati quando possibile. Tuttavia – conclude – chiediamo formalmente che quel sito, Bellolampo, venga chiuso. Mi diranno che anche nel miglior sistema di rifiuti una massa minima deve finire in discarica, rispondo che non ha senso continuare ad abbancare rifiuti in una struttura piena di percolato e foriera di inquinamento. Si crei il luogo adatto, anche ex novo se necessario. Bisogna guardare a impianti che utilizzino nuove tecnologie, già in uso in molte altre realtà, impianti moderni che possono fare meglio».
Sulla vicenda dei rifiuti accatastati nel piazzale di Bellolampo Norata aveva già fatto chiarezza alcuni giorni fa, spiegando che si tratta di una situazione provvisoria frutto della decisione di non fermare comunque la raccolta per le strade cittadine. «Creare una emergenza rifiuti in città – ribadisce il numero uno di Rap – non serviva e non serve a nessuno, piuttosto abbiamo preferito gestirla in un luogo confinato come la discarica di Bellolampo, anche per agevolare la cittadinanza. Si tratta di un percorso che abbiamo condiviso con la stessa amministrazione comunale – precisa Norata – Oggi abbiamo circa 30mila tonnellate di rifiuti tra piazzali e corridoi, trattati e non, la situazione è certamente complessa ma noi siamo fiduciosi e speriamo che tutto possa rientrare in tempi rapidi. Confidiamo nella collaborazione delle istituzioni e dei cittadini, moltissimi dei quali serviti dalla raccolta differenziata porta a porta si ostinano a non differenziare i rifiuti, contribuendo con questo comportamento ad accrescere il problema di Bellolampo».
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