Rifiuti, è stato affidato l’appalto in 11 centri della provincia A gestire il servizio di raccolta saranno Ecocar ed Ecolandia

È stato affidato l’appalto settennale per il servizio di raccolta e spazzamento dei rifiuti in 11 Comuni della provincia. Ad aggiudicarsi la gara sono state le ditte Ecolandia ed Ecocar. Quest’ultima già esecutrice del servizio nel lotto sud dell’area di Catania. I lotti sono stati affidati martedì. Come già definito nella documentazione di gara, il primo sarà costituito dai Comuni di Mascali, Fiumefreddo di Sicilia, Santa Venerina, Calatabiano, Linguaglossa e Piedimonte Etneo. Il secondo, invece, dai Comuni di Adrano, Randazzo, Maletto, Maniace e Castiglione di Sicilia. In quello che è un appalto dal valore complessivo di circa 78 milioni di euro

A occuparsi del servizio nel primo lotto dal valore che supera i 35 milioni di euro sarà Ecolandia con sede legale a Catania, che si è aggiudicata l’appalto con un punteggio di 56,0913, offrendo un ribasso d’asta pari allo 0,6900 per cento. Ecocar, con sede legale a Roma, invece, gestirà il servizio nel secondo lotto dal valore di circa 42 milioni di euro. La ditta romana ha ottenuto un punteggio pari a 95,000, presentando un ribasso d’asta pari al 2,4813 per cento. Un risultato annunciato, quello che ha visto le due ditte aggiudicarsi l’appalto, a seguito dell’esclusione operata ai danni di Ef Servizi EcologiciGeneral Montaggi. La prima, nota alle cronache per essere finita al centro dell’inchiesta Gorgoni per presunti legami con il clan Cappello, è stata sequestrata dal tribunale nel 2020. Ef e General sono state entrambe escluse dalla procedura di gara per non essere riuscite a dimostrare di avere svolto, negli ultimi tre anni, servizi della stessa portata di quelli oggetto della gara in questione

Tra i servizi in appalto ci sono la raccolta differenziata porta a porta, dei rifiuti ingombranti, dei Raee pericolosi e non, di sfalci e potature e dei rifiuti cimiteriali. Tra le attività che spetterà espletare alle due società c’è il trasporto negli impianti di destinazione finale per lo smaltimento o il recupero dei rifiuti costituiti dalla frazione organica e dal residuo secco, raccolti e depositati nei Centri comunali di raccolta. Nel capitolato, inoltre, è prevista anche l’attività di spazzamento meccanizzato e manuale con svuotamento dei cestini, nelle strade comunali o di uso pubblico, piazze, ville e parchi comunali e la gestione dei centri di raccolta. «Compresa – si legge nei documenti – la fornitura e la gestione del software e dell’hardware utilizzato per l’individuazione puntuale dell’utenza e dei rifiuti ivi conferiti». Entro due anni dall’avvio del servizio, infatti, le ditte dovranno consegnare ai residenti i contenitori dotati di etichette e microchip. Che serviranno agli operatori ecologici per la registrazione dei conferimenti

A carico delle ditte c’è anche la fornitura e la manutenzione di tutte le attrezzature, «tutto incluso e nulla escluso», si legge nel capitolato, necessari per il corretto svolgimento del servizio di gestione integrata dei rifiuti e igiene urbana. A gara terminata e ad affidamento effettuato, si attende solo l’avvio del servizio. Prima, però, da finalizzare ci sono alcune procedure burocratiche. Dalla firma del contratto fino alla situazione dei lavoratori. Come per l’appalto per l’area metropolitana – dove circa 300 ex lavoratori Dusty sono rimasti senza contratto, anche se adesso la situazione pare avere fatto dei passi in avanti -, anche in questo caso sul personale c’è qualche difficoltà. L’appalto dovrebbe coinvolgere circa duecento unità distribuiti sui territori destinatari dei servizi, ma alcuni operatori ecologici rischiano di rimanere senza lavoro. È il caso di Adrano dove a fronte di un fabbisogno di 49 figure individuato nel piano d’ambito stilato dalla Società di regolamentazione dei rifiuti (Srr), attualmente sono circa 80 le persone impegnate nella raccolta. 

Gabriele Patti

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