Rifiuti, Crocetta firma nomina commissari delle Srr Obiettivi: fare impianti e pensare a personale ex Ato

Era stato annunciato come un provvedimento che avrebbe fatto partire una «rivoluzione nell’intero sistema di gestione dei rifiuti» perché a detta del presidente della Regione Rosario Crocetta «non si può continuare così, aspettando che gli Ato vadano finalmente in liquidazione». L’ultimatum prevedeva una tolleranza massima di un paio di settimane per avviare, tra le altre cose, il percorso di trasferimento del personale dagli ex Ato in liquidazione alle nuove Srr, con il termine ultimo fissato per il 15 febbraio. Da allora, però, dalle parti di Palazzo d’Orleans è calato il silenzio. Fino a ieri pomeriggio, quando il governatore ha firmato l’ordinanza di nomina dei commissari straordinari delle Srr.

Tra i nomi trapelano quelli di Enrico Vella, Sonia Alfano, Francesco Mannone, Nicola Russo, Salvatore Gueli. A loro toccherà il compito di guidare le società nel percorso che porterà alla messa a regime perché, come sottolineato da Crocetta a inizio febbraio, le Srr «non hanno fatto un accidente», mancando sia i piani d’ambito che il trasferimento del personale dagli Ato. A non essere stati fatti, poi, sono anche gli impianti di tritovagliatura e biostabilizzzione, con i presidenti delle Srr che più di una volta si sarebbero rifiutati di firmare gli atti. Concentrandosi solo sulla raccolta dei rifiuti con proroghe infinite, spesso di contratti illegittimi».

I commissari potrebbero insediarsi già tra giovedì e venerdì, come confermato da Sonia Alfano, riconfermata, ma con poteri evidentemente maggiori, nelle Srr di Trapani e di Enna. Due realtà profondamente diverse, rispetto alle quali il lavoro da svolgere (e i poteri concessi) sono diversificati. «A Trapani – racconta Alfano a Meridionews siamo riusciti a essere i primi a traghettare l’Ato in Srr, anche se ho dovuto riscontrare con rammarico che non appena ho mollato la presa, molto poco si è fatto. La scorsa settimana l’ormai ex presidente della Srr si è dimesso, per cui sostanzialmente ricominceremo a lavorare da dove ci eravamo interrotti».

«A Enna invece – racconta ancora l’ex eurodeputata – ci troviamo davanti a una situazione disastrosa. Ho già fatto diverse denunce indirizzate sia alla Procura che alla Corte dei conti. Siamo davanti a una macchina amministrativa elefantiaca, che conta oltre 400 dipendenti. Senza contare che i Comuni stabiliscono arbitrariamente i costi del servizio, salvo poi non riuscire a saldare nemmeno quel minimo di somme dovute. Penso ad esempio al Comune di Agira, che dovrebbe versare alla società 800mila euro l’anno per il servizio e che invece ne spende 1,1 milioni di euro per pagare una ditta esterna attraverso il cosiddetto nolo a caldo».

Insomma, secondo Alfano, il danno causato «è tutt’altro che indifferente» con la società che è indebitata. La situazione è al limite. «In teoria – specifica – sarei nominata per conto dei sindaci, ma non intendo avallare le loro posizioni. C’è gente che non prende stipendio da otto o dieci mesi, altri che hanno avuto pignorato il conto corrente dalle finanziarie. Serve senso di responsabilità. La procura – conclude Alfano – non può continuare a perdere tempo».

Ma il commissariamento delle Srr non era l’unico step previsto dalla rivoluzione annunciata dal governo regionale nel settore dei rifiuti. Il conferimento all’estero, altra strada indicata verso il superamento dell’emergenza, è totalmente naufragato. Alla manifestazione di interesse, infatti, hanno risposto soltanto tre società. «Si tratta di piccoli e medi spedizionieri – precisa il dirigente del dipartimento, Maurizio Pirillo -. Economicamente si parla di 200 euro a tonnellata, non è una soluzione sostenibile». Tra i privati, gli unici ad averci provato sul serio sono i titolari della Sicula Trasporti, che gestisce la discarica di Lentini. Dall’impianto siracusano sarebbero partite soltanto 12mila tonnellate di rifiuti. «Una quantità che si accumula in appena due giorni – sottolinea il dirigente -. È stata una sperimentazione che non potrà avere seguito su scala maggiore».

Miriam Di Peri

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