ABBIAMO TORTO A SCRIVERE DA MESI CHE QUESTO SIGNORE, CHE NON SI CAPISCE A CHI RISPONDA, E’ UNO DEGLI UOMINI PIU’ POTENTI DELLA SICILIA? SU DI LUI E SULLE CENTINAIA DI MILIONI DI EURO CHE HA GESTITO E GESTISCE PUNTANO IL DITO I PARLAMENTARI NAZIONALI DEL MOVIMENTO 5 STELLE. CHE CHIEDONO ‘LUMI’ ANCHE SULLE BONIFICHE DEI SITI INQUINATI DELL’ISOLA
In Sicilia sugli appalti per centinaia di milioni di euro non si babbia. Al massimo, se bisogna sostituire qualcuno si fa ricorso a un sosia. Quello che sta succedendo con con l’Appaltolandia sui rifiuti. Dove, il Governo nazionale, per sostituire chi ha gestito fino ad ora tutto, avrebbe trovato il suo sosia.
Ma è un sosia o la stessa persona? Leggendo l’interrogazione presentata dai parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle sembrerebbe di un personaggio potrebbe essere stato chiamato a sostituire stesso.
“Gestione rifiuti in Sicilia, punto a capo – scrivono i parlamentari nazionali grillni -: Marco Lupo, succede a se stesso. Lordinanza ‘romana’ emanata dal Dipartimento della Protezione Civile nei giorni scorsi per disciplinare la fine della gestione commissariale dei rifiuti in Sicilia stabilisce che sarà il direttore del dipartimento Acque e Rifiuti della Regione, Marco Lupo, a sostituire il commissario per lemergenza rifiuti, Marco Lupo. Sarà, quindi, ancora la stessa persona a gestire operativamente la contabilità speciale per altri 12 mesi, salvo ulteriori possibili proroghe e a provvedere all’ultimazione degli interventi in corso, avvalendosi ancora della possibilità di operare in deroga a numerosi articoli del codice dei contratti”.
Una decisione che appare inaccettabile ai deputati del Movimento 5 Stelle alla Camera, che hanno sollevato il problema con un’interrogazione al presidente del Consiglio per sapere se ritenga davvero che sia questo il modo di “cambiare direzione” e di assicurare una’ordinata e trasparente chiusura della gestione commissariale dei rifiuti per la quale – così come per quella relativa all’emergenza in materia di bonifica e risanamento ambientale – non è stato ancora pubblicato il rendiconto relativo con l’indicazione di tutte le entrate e tutte le spese riguardanti la dichiarazione dello stato di emergenza.
Ma c’è di più. Spiega la deputata nazionale Claudia Mannino (foto sopra, a destra), prima firmataria dellinterrogazione: “La stessa ordinanza solleva il direttore Marco Lupo dall’obbligo di trasmettere, ogni 6 mesi, una relazione sulle proprie attività, e non prevede alcun meccanismo per accertare e verificare la regolarità, lefficacia e lefficienza dellazione che verrà portata avanti dalla Regione sotto il coordinamento dello stesso Lupo per fronteggiare e, auspicabilmente, risolvere lemergenza rifiuti in Sicilia.
Insomma, Marco Lupo, già vicino all’ex Ministro Stefania Prestigiacomo, poi ‘varolizzato’ in Sicilia dall’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e confermato dall’attuale Governo regionale di Rosario Crocetta se la canta e se la suona on la ‘benedizione’ di Roma.
Fine delle anomalie? Ma quando mai. Notizie di stampa – aggiunge Claudia Mannino – riportano di progetti di costituzione di una ‘commissione di indagine parlamentare’ per i fondi erogati alla Sicilia per le bonifiche ambientali. Prima, però, sarebbe bene che il Governo, e in particolare la presidenza del Consiglio, desse una risposta alle nostre interrogazioni parlamentari sul SIN di Gela e riflettesse bene sul modo in cui i governi precedenti hanno provveduto a chiudere gli stati di emergenza e le diverse gestioni commissariali, sia relative alla bonifiche che allo smaltimento rifiuti.
La parlamentare nazionale siciliana solleva un tema delicatissimo: quello delle bonifiche delle aree siciliane. Sono centinaia di milioni di euro stanziati, in parte non utilizzati (come nel caso della rada di Augusta), in parte utilizzati non si sa come (è il caso di Gela dove la chimica inquina e massacra il territorio da oltre cinquant’anni).
Va ricordato – conclude la Mannino – che rispetto agli obblighi, in materia di trasparenza e di corretta rendicontazione delle attività svolte e dei fondi utilizzati dalle strutture commissariali, è stata depositata in commissione Ambiente alla Camera una risoluzione con la quale chiediamo al Governo di vigilare molto attentamente e di dare conto ai cittadini delle attività che le strutture commissariali e quelle regionali, che sono subentrate dal gennaio 2013, devono condurre.
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