Slitta ancora l’avvio del nuovo impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti della discarica Timpazzo. Mancano i collaudi definitivi per mettere a regime il Tmb e, considerati i tempi necessari per effettuarli, sembra improbabile che si possa rispettare la data dell’1 ottobre come primo giorno utile per la messa in funzione dell’impianto.
Il 30 settembre, intanto, scade la proroga dell’attuale Tmb mobile che, in base a come stanno le cose, dovrebbe fermarsi. Con entrambi gli impianti fermi si andrebbe incontro a una nuova emergenza rifiuti nei comuni dell’Srr 4, così come già accadde lo scorso luglio. Senza il Tmb, il rifiuto secco non riciclabile (indifferenziato) non potrebbe essere triturato per poi essere abbancato nell’unica vasca attiva della discarica Timpazzo, e resterebbe per le strade. Per questo motivo, l’assemblea dei sindaci che si è riunita ieri pomeriggio a Gela ha deciso di chiedere un’ulteriore proroga alla provincia per l’utilizzo dell’impianto mobile.
«Il rischio di una eventuale emergenza rifiuti non viene scongiurato del tutto però – precisa Salvatore Chiantia, sindaco di Riesi e attuale presidente della Srr 4 – la provincia, prima di rilasciare la proroga, dovrà chiedere i pareri di tutti gli enti coinvolti, dalla Regione all’Asp passando per l’Arpa e il Comune di Gela, per competenza territoriale. Il nostro auspicio è che tutti i pareri vengano rilasciati in fretta così da garantire la continuità dell’impianto».
La riunione di ieri è servita anche per fare chiarezza sulla gestione del nuovo impianto Tmb. I sindaci hanno dato seguito alle indicazione dell’assessore regionale ai Rifiuti Alberto Pierobon, che aveva dato l’alt alla gestione degli impianti da parte degli Ato, ormai da anni in liquidazione. Il nuovo Tmb sarà affidato a una costituenda società in house – controllata per intero della Srr4 – l’assemblea ne darà comunicazione a giorni alla Regione. «Servirà del tempo per dar vita a questa società – precisa Chiantia – quindi, almeno nei primi sei mesi, toccherà all’Ato Cl2 gestire le fasi dell’impianto. Per la società in house, che dovrà avere una propria dotazione, servono inevitabili passaggi amministrativi».
L’Ato Cl2, del commissario liquidatore Giuseppe Panebianco, non verrà tagliato fuori del tutto, nonostante una parte della maggioranza vicina al sindaco di Gela Lucio Greco abbia chiesto a gran voce di evitare l’intervento dell’ente nelle vicende del nuovo Tmb. Nel corso dell’incontro di ieri è stata fatta chiarezza anche sull’eventuale gara ponte di un anno, per l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, gestito attualmente in proroga dalla ditta campana Tekra. Le due procedure finora avviate sono andate deserte.
Adesso ci sarà un terzo tentativo, ma questa volta, su consiglio del Rup dell’Ato Ambiente Concetta Meli, il servizio verrà spacchettato in quattro lotti. Verranno bandite gare per il lotto che comprende solo il territorio di Gela, per quello di Niscemi, per il territorio di Piazza Armerina e per quello degli altri comuni del comprensorio. Le nuove procedure per lotti non modificano né la durata dell’affidamento – per un totale di un anno – né l’ammontare complessivo della dotazione finanziaria pari a circa 13 milioni di euro.
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