Ha patteggiato una condanna ad un anno e nove mesi l’ex vice sindaco e assessore di Erice Angelo Catalano, accusato di corruzione e abuso d’ufficio in concorso. Catalano era stato arrestato a febbraio, nell’ambito di un’inchiesta condotta dai carabinieri sulle vicende amministrative del borgo medievale.
Al centro dell’inchiesta, i favori ad alcuni imprenditori che sarebbero stati soliti aggiudicarsi direttamente lavori pubblici con affidamento diretto, giustificato da una situazione di disagio e urgenza che per gli inquirenti era creata appositamente. Catalano avrebbe fatto pressioni sul dirigente del settore Lavori pubblici per fare aggiudicare i lavori di manutenzione della rete di illuminazione pubblica; mentre in un altro caso avrebbe chiesto al titolare di un’impresa di sospendere i lavori per dedicarsi alla realizzazione di una scivola sul marciapiede antistante un bar di proprietà di un consigliere comunale. In questo caso la contropartita sarebbe stata rappresentata dal voto favorevole al piano rifiuti presentato dall’amministrazione comunale in consiglio comunale.
Catalano subito dopo l’arresto era stato posto ai domiciliari con l’utilizzo del braccialetto elettronico, per poi tornare in libertà a luglio. Restano sotto processo invece la consigliera Francesca Miceli, già indagata per voto di scambio, il marito Fabio Grammatico e gli imprenditori Matteo Barraco, Giovanni Pomara e Pietro Saullo.
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