Domani secondo appuntamento a Palermo per la campagna nazionale #NoEasyRiders promossa dalla Cgil in otto città italiane, per affrontare la condizione lavorativa dei rider e costruire insieme ai ciclofattorini, che ogni giorno consegnano il cibo a domicilio a bordo dei loro mezzi, un futuro di dignità, diritti, tutele e sicurezza. Alle 18,15 appuntamento davanti alla sede di McDonald’s di piazza Castelnuovo, per incontrare i lavoratori della multinazionale Glovo, una delle principali piattaforme di consegne a domicilio.
Dopo la mobilitazione davanti alla sede della palermitana Social Food, Cgil Palermo, Nidil Cgil Palermo, e le due categorie del commercio e dei trasporti, Filcams Cgil Palermo e Filt Cgil Palermo, incontreranno gli operatori della multinazionale per esaminare anche le differenze di trattamento lavorativo. “Una delle principali differenze – dice la Cgil in una nota – è che i lavoratori di Glovo non hanno mai visto in faccia il datore di lavoro, non esiste una sede fisica, tutto avviene online. Sono tutti quanti lavoratori a partita Iva o collaboratori occasionali». Cgil, Nidil, Filcams e Filt distribuiranno volantini informativi in cui sono riportate le rivendicazioni del sindacato e inviteranno i riders a organizzare momenti di confronto. Ai ciclofattorini saranno distribuiti i braccialetti luminosi per la sicurezza, al fine di renderli maggiormente visibili durante le consegne nelle ore serali.
Alla mobilitazione #NoEasyRiders, in corso in queste settimane, aderiscono Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino e Bari. La confederazione scende in strada per stare accanto ai lavoratori del food delivery e informarli che il sindacato è da mesi in campo con proposte legislative e contrattuali. Ad affiancare la Cgil e le categorie ci saranno i ragazzi dell’Udu, dal momento che molti Riders sono studenti universitari. «A Palermo i lavoratori del settore sono circa 300, di diverse aziende come la palermitana Social Food e le multinazionali Glovo, Deliveroo e Just Eat – aggiunge la Cgil – Tutti occupati con tipologie contrattuali diverse, contratti di collaborazione, partite Iva, pagati a consegna. Il comune denominatore per tutti, nelle differenti condizioni di lavoro, è la precarietà, bassi salari e scarse garanzie per la salute e la sicurezza».
Se Nidil è la categoria che rappresenta le nuove figure professionali che emergono nel mercato del lavoro, le categorie coinvolte Filt, trasporti, e Filcams, commercio, sono firmatarie di contratti collettivi che regolano figure riconducibili a quelle dei rider ma non applicati. «Per noi – afferma la Cgil, motivando il senso della campagna condotta come sindacato di strada – è chiarissimo che queste prestazioni lavorative sono a carattere dipendente, è quindi fondamentale che rientrino nei contratti collettivi nazionali”. «Inoltre – aggiunge la Cgil – tutto il mondo del lavoro deve avere stessi diritti e protezioni sociali, come una retribuzione equa, il diritto al riposo, alle ferie, al tfr, alla previdenza, alla salute e alla sicurezza. Non può esserci lavoro senza diritti».
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