Ricordando Libero Grassi, l’uomo che, da solo e senza paura, disse “no” alla mafia del ‘pizzo’ (quando gli ‘altri’ tacevano e pagavano)

da Giuseppe Scianò
leader del Fronte nazionale siciliano
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Gli Indipendentisti di li Frunti Nazziunali Sicilianu ricordano, con emozione, che il 29 agosto del 1991, a Palermo, in Via Alfieri, fu assassinato – da un killer mafioso – Libero GRASSI, imprenditore d’avanguardia ed intellettuale di grande spessore. Questi era, infatti, “colpevole” di avere avuto il coraggio di dire “NO” alla Mafia, rifiutandosi di sottostare alla vergognosa ANGHERIA del pagamento del “PIZZO”.

Un’ANGHERIA INFAME ED ARROGANTE, quella del PIZZO, alla quale, in SICILIA, sottostavano, senza ribellarsi e senza parlarne, gli imprenditori, gli operatori economici, i commercianti e gli esercenti in genere di una qualsiasi attività, anche artigianale, che avesse comunque un minimo di scopo di lucro, talvolta limitato alla sopravvivenza stessa dell’attività.

Ma “sottostavano” tutti? Pare proprio di sì. E quanti vi si opponevano venivano spietatamente “puniti”. E lasciati soli anche dai colleghi e dai compagni di sventura. Dominava, insomma, la “regola” della vigliaccheria, alla quale soggiacevano, rassegnati, sia gli imprenditori grandi e grossi, sia quelli le cui aziende avevano dimensioni minime.

Come si suol dire, la “PAURA” faceva novanta. Non solo: il terrore rendeva le vittime, i rispettivi familiari ed i collaboratori tutti, praticamente “COMPLICI” degli sfruttatori e degli aguzzini.

Libero GRASSI aveva compreso anche questo aspetto del fenomeno ed aveva lanciato un appello, ancora oggi valido ed attuale: LA PAURA FA IL GIOCO DELLA MAFIA. BISOGNA AVERE IL CORAGGIO DI FARE SCELTE PRECISE, DI DECIDERE DA CHE PARTE STARE. E NON FARSI COGLIERE DA SENTIMENTI IRRAZIONALI.

Insomma: Libero GRASSI era un Uomo, un cittadino, un Siciliano “di tenace concetto”, un imprenditore attivo, che aveva la consapevolezza del grave pericolo che la MAFIA rappresentava (e ….. rappresenta) per la Società Siciliana, innanzi tutto, e, poi, per tutta l’Umanità.

Un MALE ESTREMO che – da 153 anni – continua a soffocare il Popolo Siciliano e ad atrofizzarne la vita democratica. E che impedisce alla SICILIA PRODUTTIVA di crescere. Anzi: di sopravvivere.

Non saremmo, tuttavia, sinceri fino in fondo se non ammettessimo che la lotta alla Mafia, in Sicilia, – grazie soprattutto al sacrificio di tanti Martiri e di tanti Eroi come Libero Grassi, grazie all’impiego delle Forze dell’Ordine, della Magistratura e dei settori più sensibili della Società Siciliana e grazie alla maggiore consapevolezza di larghe fasce della Società Civile, – ha conseguito notevoli successi. Anche successivamente all’assassinio di Libero Grassi. E, in alcuni casi, ha persino reciso i tentacoli della PIOVRA.

Dobbiamo, però, dire francamente che ancora oggi la Mafia controlla il territorio, controlla l’economia, vigila ed interferisce sulla complessa materia dei pubblici appalti e via dicendo. Magari in misura minore ma con nuovi e più incisivi sistemi.

Senza trascurare l’inquietante ipotesi secondo la quale il modo di operare della “politica politicata”, – spesso, – coincida con la “LOGICA” della Mafia stessa. Si pensi al clientelismo “scientifico”, alle lottizzazioni, alle logiche “spartitorie”, al voto di scambio, alla strumentalizzazione di ogni tipo di bisogno. Allo svuotamento del ruolo e del valore del SERVIZIO PUBBLICO, non di rado funzionali, l’uno e l’altro, al rafforzamento dei “clan” abbarbicati alle pubbliche amministrazioni. Ed alla TUTELA DEL PARASSITISMO, alla prassi degli sperperi e delle dissipazioni, allo “SCROCCO” ed a tante altre ignobili speculazioni. Tutti guai, questi, che rendono più apprezzabili i tentativi, in corso ed ai vari livelli, in Sicilia, per realizzare una grande “rivoluzione” culturale, politica e morale, affinchè il “sistema” cambi radicalmente.

Nel 22° anniversario della tragica morte, rendiamo onore, quindi, a LIBERO GRASSI, che, con la propria “disobbedienza” alla Mafia e con il proprio Martirio, ha fatto fare un grande passo in avanti alla Società Civile ed alla Sicilia tutta. Ed è, pertanto, dovere di ogni Siciliano quello di impegnarsi al massimo affinché il pensiero, le speranze, il sacrificio, le coraggiose parole di Libero Grassi contro la Mafia non cadano nel dimenticatoio.

L’FNS “Sicilia Indipendente”, – con umiltà, ma con fermezza, – si permette, infine, di ribadire l’assioma secondo il quale: LA SICILIA SARA’ VERAMENTE LIBERA SE SI SARA’, PRIMA, LIBERATA DALLA

MAFIA.

 

 

Giulio Ambrosetti

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