E’ partita la riqualificazione della garitta di via Notarbartolo, il piccolo cubicolo che serviva a proteggere gli uomini che stavano di guardia davanti all’abitazione dei coniugi giudici Falcone e Morvillo. La struttura, come avevamo ricordato l’anno scorso, è stata trascurata (sotto molti punti di vista) per cinque lustri, ma adesso tornerà a essere notata sotto una nuova veste. Infatti, grazie ad una collaborazione tra il Rotary Club Palermo Teatro del Sole ed il Comune, la garitta è sottoposta in questi giorni ad un restauro che la trasformerà in una vetrina – blindata – per opere d’arte.
Nello specifico il Club finanzia l’acquisto dei materiali, mentre Palazzo delle Aquile mette a disposizione le maestranze del Coime guidate dall’architetta Girolama Parrino. Attualmente – grazie anche alla Questura che ha temporaneamente concesso le chiavi della postazione al Comune – è stata già ridipinta tutta la superficie esterna, ed è in fase di posa il pavimento in parquet. Poi toccherà all’illuminazione attraverso la collocazione di faretti a led per l’illuminazione nelle ore serali. Dentro la garitta sarà quindi messa una piattaforma circolare girevole sulla quale saranno collocate delle opere d’arte. Inoltre esternamente saranno disposti dei cartelli informativi.
«Sarà – spiega Paolo Lo Iacono, presidente Rotary Club Teatro del Sole – uno spazio espositivo dedicato alle creazioni degli studenti degli istituti ad indirizzo artistico di Palermo. Ci sarà una rotazione periodica, con una giuria che anno per anno selezionerà cosa collocare. Per questa prima volta tocca agli studenti dell’ I.I.S. Damiani Almeyda-Crispi, ed è stata scelta un’opera molto simbolica a tema rinascita, con riferimento proprio a questa piccola struttura, che verrà svelata il giorno dell’inaugurazione della garitta ovvero il 23 maggio. Come Rotary ci siamo occupati della fase progettuale, dell’organizzazione e della scelta delle opere, ma non avremmo potuto fare molto senza il prezioso aiuto dell’amministrazione e specialmente dell’architetta Parrino, che si è prodigata in maniera eccellente».
Ed i lavori – forse per una coincidenza – faranno da prologo anche alla sistemazione del marciapiede compreso tra la struttura e l’ingresso dell’assessorato comunale alla Pubblica istruzione, attualmente molto dissestato (e transennato) a causa delle radici dell’albero Falcone, ficus famoso ma non per questo dalle radici meno invasive. Il camminamento è di proprietà di un condominio privato, che ha intenzione di far partire i lavori di sistemazione dopo le manifestazioni del 23 maggio, ma nel frattempo si adotterà una soluzione provvisoria (una piccola gettata di cemento).
«Visto come era ridotta la struttura – osserva Lo Iacono – sembrava un affronto alla memoria del giudice Falcone, della moglie e degli agenti di scorta morti. Era un segnale di bruttura figlio di 25 anni di oblìo. Sono convinto che ormai sia giunto il tempo della rinascita, e questa passa senza dubbio dalla bellezza». In fondo, visto che la mafia è prevaricazione, abuso, imposizione delle proprie idee e dei propri valori a scapito di quelli della comunità, anche il contrasto al degrado quotidiano è un segno di resistenza.
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