Una battaglia che si combatte a suon di verbali delle commissioni consiliari. È quella che si è scatenata questa mattina, dopo che il MoVimento 5 stelle di Catania ha diffuso un report sull’attività dei consiglieri comunali. Dei 45 rappresentanti al senato cittadino, solo due sono risultati al sicuro dalle «anomalie» segnalate dagli attivisti pentastellati. Incongruenze che riguardano tempi brevissimi di permanenza nelle commissioni, episodi di ubiquità e di spostamenti troppo veloci da e per sedi distanti tra loro. «In certi casi sembra che i consiglieri comunali catanesi siedano nelle commissioni solo il tempo sufficiente per maturare il gettone di presenza, ovvero un minuto», ha detto questa mattina la deputata a cinque stelle all’Ars Gianina Ciancio. «Volevo rassicurare tutti che non mi sono mai avvalso del teletrasporto», risponde, ironico, il vicepresidente vicario del consiglio comunale Sebastiano Arcidiacono.
Il consigliere Arcidiacono è uno dei 43 esponenti di Palazzo degli elefanti rispetto ai quali il M5s catanese ha segnalato casi di eccessiva rapidità nel passare da una commissione all’altra. «Da vicepresidente vicario del consiglio comunale – dice Arcidiacono – sono abbastanza convinto che in molti casi si sia trattato di errori materiali». Spetta poi a ciascun eletto «fare le proprie verifiche». «Mi dispiace scontentare il MoVimento 5 stelle, ma io non ho il dono dell’ubiquità», afferma Ludovico Balsamo, presidente della commissione Commercio. «Nei giorni dispari partecipo ai lavori della commissione Viabilità, che spesso si tiene alle ore 9.15 nella sala attigua all’aula consiliare e alle 10 solitamente apro la riunione di quella al Commercio, che reggo io», spiega Balsamo. Che aggiunge: «A un orario che può oscillare tra le 9.55 e le 10.05 lascio la riunione sulla Viabilità per aprire i lavori della mia». Sarebbe questo lo spostamento che giustifica l’accusa di trovarsi in più posti contemporaneamente.
Risponde con i verbali della commissione Lavori pubblici il suo presidente, il consigliere Niccolò Notarbartolo. Che si sarebbe spostato troppo in fretta dal campo San Teodoro a Librino a palazzo dei Chierici, dove si teneva una riunione della commissione Bilancio, di cui è componente. La seduta nel quartiere satellite si era aperta alle 10.30 e chiusa alle 11.10, salvo continuare in maniera informale fino alle 12.30. Quando poi si sono aperti i lavori in piazza Duomo, alla presenza anche di Notarbartolo. «La seduta era chiusa», sottolinea il consigliere del Partito democratico. Rispedendo al mittente la segnalazione. E continua: «Garantisco che in commissione Lavori pubblici gli orari sono quelli reali – prosegue – Ho chiesto nel 2013 che i verbali della mia commissione fossero pubblicati online, prima che entrasse in vigore la legge». E sulle permanenze di un minuto, attribuibili ad altri consiglieri, replica: «Questo attiene all’etica e alla sensibilità dei singoli».
«Il dono dell’ubiquità mi viene attribuito, mi farebbe comodo ma non ce l’ho», dichiara Michele Failla, presidente della commissione Municipalizzate. «Con molta probabilità sarà legato a qualche disguido nella trascrizione o a un errore da parte nostra. Capita che dimentichiamo di segnalare l’orario di uscita». Cosa che potrebbe generare curiose compresenze in più commissioni permanenti. «Sarebbe stupido da parte nostra far certificare delle falsità», commenta Failla. Al quale vengono contestati anche episodi di «teletrasporto». «Devo verificare – dice – ma può essere che sia capitato in un momento particolare: prima dell’estate abbiamo spostato le riunioni della commissione Municipalizzate». Il motivo era la gravidanza della consigliera Erika Marco, che avrebbe avuto difficoltà a lavorare in un edificio senza ascensore come quello di via Biondi. «Ci riunivamo in una stanza che dista sei passi dalla sala Coppola, dove si tenevano i lavori di un’altra commissione».
Tra i consiglieri che vanno via troppo presto c’è anche Salvatore Tomarchio, presidente della commissione Tributi. «Io faccio il medico – dice – mi capita che mi chiamino dallo studio e che io debba scappare». «Le accuse devono essere verificate e io farò i miei controlli per smentirle», dichiara. «Sono stato intransigente sin dal primo minuto – conclude – Per questo motivo mi trovo un po’ in imbarazzo. Mi accusano di cose che non sono mai stato disposto a tollerare». Per la consigliera Ersilia Saverino l’attacco dei pentastellati «è gratuito perché lavoriamo molto sulle delibere. Personalmente, seguo le commissioni Bilancio, Lavori pubblici, Tributi e Patrimonio, certamente ci sarà stato un errore».
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