Gli stereotipi sono duri a morire. Ne sa qualcosa il premier Matteo Renzi, che durante la direzione del Pd dedicata proprio al Sud, ha svelato un retroscena. «Avevo proposto di fare un bilaterale a Palermo e mi è stato detto, da un autorevole premier dell’Unione europea, che a Palermo si spara per strada… Ma vi rendete conto? Il racconto fatto all’estero è ancora frutto di stereotipi e grida vendetta» ha detto alla platea dem.
A stretto giro di posta arriva, però, il commento del sindaco Leoluca Orlando. «Palermo è stata ed è città di mafia e violenza che ha pagato con grandi sofferenze il potere del malaffare, ma è sempre più e sempre maggiormente città di cultura della pace, dell’accoglienza e del rispetto della legalità e dei diritti umani». Il primo cittadino ricorda i diversi bilaterali fra l’Amministrazione comunale e diversi capi di Stato, rappresentanti di governi stranieri, ambasciatori, esponenti di famiglie reali ospitati negli ultimi mesi. «La città di Palermo è stata qualche settimana fa citata per essere diventata il 51esimo sito italiano del Patrimonio Unesco» ha aggiunto il primo cittadino, che a Bonn in pccasione del ricoscimento ha parlato davanti ad ambasciatori di tutti i Paesi del mondo.
«La città di Palermo – ha detto ancora Orlando – è stata ascoltata due settimane fa, come ambasciatrice di pace e promotrice di accoglienza, dai sindaci di 70 città del mondo, dai rappresentanti della Pontificia accademia di scienze sociali in un incontro mondiale tenutosi in Vaticano sui temi delle moderne schiavitù e dei cambiamenti climatici». Di più. Nell’ultima settimana, Palermo è stata citata dalla stampa di tutto il mondo, «anche oggi in Germania, Gran Bretagna, Usa, Canada, Austria per la sua volontà, capacità ed efficienza nell’accogliere al meglio le migliaia di migranti che vengono salvate nel Mediterraneo, così come nell’accogliere con dolore ma dignità quei migranti che giungono cadaveri nella nostra città per colpa delle politiche comunitarie ed internazionali sulla mobilità umana. Sono certo – ha concluso – che il premier Renzi, col suo collega europeo che ha temuto che “a Palermo si spara per strada” avrà condiviso queste notizie»
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