LUMIA, CROCETTA E GLI ‘INDUSTRIALI’ DELLA SPESA PUBBLICA SONO GIA’ PASSATI SOTTO LE BANDIERE DEL SINDACO DI FIRENZE. COSI’ LA ‘VITTORIA’ RENZIANA SICILIANA ACQUISTA I SOLITI ‘COLORI’ DEL GATTOPARDISMO DI MANIERA. MENTRE IL NUOVO CENTRODESTRA DI ALFANO, NELLA NOSTRA ISOLA, E’ TRAMONTATO ANCORA PRIMA DI SORGERE…
Non sappiamo – e non siamo così ansiosi di saperlo – che effetti sortirà nel PD nazionale la vittoria di Matteo Renzi. Ma sappiamo con estrema certezza che in Sicilia, la vittoria del Sindaco di Firenze non determinerà alcun cambiamento politico. Questo perché quello che resta di questo Partito in Sicilia è passato quasi tutto sotto e bandiere renziane. In termini elettorali, nella nostra Isola, a nostro modesto avviso, di questo Partito resta ben poco, dopo quattro anni nefasti di appoggio al Governo e Raffaele Lombardo e dopo un anno di acquiescenza all’altrettanto nefasto Governo di Rosario Crocetta.
Il nostro giornale, per primo, ha segnalato l’incongruenza del leader dei renziani siciliani, Davide Faraone, che dopo aver avversato per quattro anni il Governo Lombardo-PD e dopo aver avversato per sette mesi il Governo di Rosario Crocetta, ha ‘imbarcato’ lo stesso Crocetta nel correntone del Sindaco di Firenze. Alleandosi, di fatto, con il senatore Giuseppe Lumia, cioè con il peggio che la politica siciliana oggi offre.
Con Lumia e Crocetta tra le proprie fila chiediamo e ci chiediamo: che cosa dovrebbe rinnovare, in Sicilia, Renzi? Forse il cambiamento della Sicilia si configurerà con assessorati e direttori generali di Asp e Aziende sanitarie ai renziani? E’ tutta qui la sua ‘rivoluzione’, onorevole Faraone?
Ma Lumia e Crocetta sono solo la punta di un iceberg. In realtà, tutta la Sicilia – anche la ‘vecchia Sicilia’ che oggi si presenta sotto le sembianze di una certa ‘imprenditoria’ abbarbicata alla spesa pubblica – è oggi transitata con i renziani. La vittoria di Renzi in Sicilia – terra di trasformisti della politica – non è altro che la dimostrazione palmare che il peggio della politica siciliana, ancora una volta, è saltato sul carro dei vincitori. Insomma, le solite scene gattopardesche.
A noi risulta, ad esempio, che intere ‘truppe cammellate’ del centrodestra catanese a agrigentino siano già passate sotto il vessillo di Renzi. Questo significa due cose.
La prima cosa è che il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, in Sicilia, è già morto ancor prima di nascere.
La seconda cosa è che presto – molto prima di quanto si possa immaginare – assisteremo all’ufficializzazione dl passaggio di ‘pezzi’ del centrodestra siciliano nel PD di Renzi. Questo non avverrà tra due anni, ma tra qualche mese, prima delle elezioni europee del prossimo anno.
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