Sabato Matteo Renzi sarà ad Agrigento a firmare il Patto per la Sicilia, il documento di programmazione finanziaria che include tutti maggiori investimenti dei prossimi anni nell’Isola. Lo ha annunciato ieri alla festa dell’Unità a Catania Rosario Crocetta che, in attesa della visita del premier proprio nella città etnea prevista per domenica, mette le mani avanti: «Non vi sono mai stati scontri con Renzi, sono tutti immaginari e attengono più ai renziani». E ribadisce: «Io mi ricandido, le primarie le ho già fatte e vinte. Ora basta. Gli altri si comportino come vogliono».
Il presidente della Regione sottolinea che «con il sottosegretario Lotti e il presidente Renzi stiamo lavorando per introdurre, prima regione in Italia, il reddito di inclusione sociale per le famiglie più povere in attesa che partano i mille cantieri previsti tra il 2016 e il 2017 da Patto per la Sicilia che firmeremo sabato ad Agrigento». Nella bozza del piano di lotta alla povertà presentata a giugno, il reddito minimo è previsto ma non è chiaro con quali fondi verrà finanziato.
Quindi Crocetta è tornato anche a commentare il nodo principale del momento: i rifiuti. Con Roma che è in forte pressing sul governo regionale affinché rispetti le scadenze e faccia chiarezza su termovalorizzatori e raccolta differenziata. «Non c’è un’emergenza rifiuti in Sicilia – prova a rassicurare il governatore – vedete rifiuti per strada? Domani al ministero dell’Ambiente spiegheremo tutte le iniziative che abbiamo preso. Voglio ricordare che una discarica crea meno problemi dei rifiuti per strada e noi le stiamo ulteriormente potenziando. Noi non abbiamo conferito un solo chilo di rifiuto in discarica in violazione della normativa. Arriviamo al ridicolo se si preferisce tenere il rifiuto per strada piuttosto che conferirlo in discarica con un leggero valore superiore alla norma».
Quindi, guardando alle prossime elezioni regionali dell’autunno del 2017, ribadisce che lui sarà nuovamente ai nastri di partenza. «Le primarie le ho già fatte e vinte, del resto per il sindaco di Firenze, Renzi le ha escluse. Questa cosa di parlare delle elezioni un anno prima e con un presidente in carica è di cattivo gusto, specie se a farlo sono esponenti del mio partito, e poi – conclude – ai cittadini questo assurdo dibattito non interessa».
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