Un caso di presunta corruzione tra gli uffici della Regione Sicilia. I carabinieri di Palermo hanno arrestato un dirigente dell’assessorato all’energia, Salvatore Rando, accusato di aver ricevuto una tangente da settemila euro, e Vincenzo Salvatore Sucato che, nella qualità di consulente della Rete Rinnovabile srl, società che si occupa di energie rinnovabili, avrebbe corrotto il funzionario pubblico per ottenere un decreto autorizzativo in sanatoria per un impianto fotovoltaico a Ragusa. Sucato è anche assessore ai Lavori pubblici del Comune di Santa Flavia, oltre a essere stato, tra gli anni 70 e 80, prima consigliere comunale e poi assessore al Bilancio di Palermo.
Le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri – coordinati dal procuratore aggiunto Bernardo Petralia e dalla sostituta procuratrice Claudia Ferrari – hanno fatto luce sulla presunta condotta corruttiva: Sucato avrebbe ottenuto, grazie alla tangente, un provvedimento necessario alla società di cui è consulente per ottenere gli incentivi previsti dalla legge per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Nel dettaglio si tratta della sanatoria per la mancanza di autorizzazione a collegare l’impianto fotovoltaico alla linea elettrica nazionale.
Sucato non avrebbe agito di sua iniziativa. Nello stesso procedimento, infatti, è indagato Paolo Lugiato, amministratore delegato della Rete Rinnovabile srl, ritenuto il mandante della condotta corruttiva. I carabinieri hanno effettuato perquisizioni nell’assessorato all’Energia, nella sede di Roma della società, e nelle abitazioni di tutti gli indagati e hanno sequestrato documenti che rappresenterebbero la prova della corruzione, In particolare, negli uffici dell’azienda, è stata trovata la bozza del decreto di sanatoria che è stata inviata dal dirigente regionale Rando, affinché, è l’ipotesi della Procura, i vertici della società potessero modificarlo a proprio piacimento.
Il Giudice per le indagini preliminari ha disposto gli arresti domiciliari per Sucato e la sospensione da dirigente della Regione per Rando. Nei confronti della società produttrice di energia rinnovabile, verrà invece valutata la misura interdittiva cautelare che consiste nell’esclusione per un anno da ogni tipo di finanziamento, agevolazione e contributo pubblico in relazione agli impianti fotovoltaici situati nel territorio della Regione siciliana.
Sulla vicenda è intervenuta l’assessora all’Energia Vania Contrafatto ricorda che il dirgente Rando era già stato trasferito a seguito di dubbi sulla sua azione. «La sospensione del dirigente regionale coinvolto nell’inchiesta della magistratura – scrive Contrafatto – per una presunta mazzetta relativa a un impianto fotovoltaico in Sicilia, arriva qualche mese dopo la decisione dell’amministrazione regionale di trasferire altrove il dirigente in questione, che già da tempo non è più in servizio presso l’assessorato all’Energia. I provvedimenti adottati oggi dagli inquirenti e dalle forze dell’ordine, a cui va il mio ringraziamento, sono la conferma dei sospetti che ci avevano spinti a disporre il trasferimento e la dimostrazione che il sistema interno di controllo e vigilanza ha funzionato. Il settore dell’energia in Sicilia fa purtroppo gola anche a chi persegue interesse illeciti e per questo motivo, sin dal mio insediamento, ho tenuto alta la guardia. L’auspicio è che anche le altre segnalazioni inviate alla Procura, nel corso di questi anni, trovino celermente riscontro».
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