ADESSO I DIPENDENTI REGIONALI, COMUNALI E PROVINCIALI, I PRECARI E I FORESTALI E VIA CONTINUANDO NON SI PAGANO NON PERCHE’ ROMA SI E’ ‘BECCATA’ I NOSTRI SOLDI, MA PERCHE’ C’E’ IL ‘PATTO DI STABILITA’…
La Regione blocca i pagamenti per i ‘paletti’ imposti dal ‘Patto di stabilità’ o le ‘casse’ regionali sono vuote ‘a prescindere’, per dirla con il grande Totò?
La domanda è tutt’altro che oziosa. In fondo, riflettendoci, il ‘Patto di stabilità’ deriva da vincoli che arrivano direttamente dall’Unione Europea, se non ricordiamo male, dal Trattato di Maastricht. A cascata, questi vincoli, dallo Stato, vengono imposti alle Regioni e ai Comuni.
Così, se i soldi sono finiti, si può sempre dire che non è perché, ad esempio, lo Stato, quest’anno, ha scippato al Bilancio della Regione siciliana 914 milioni di euro: i soldi ci sono (ma dove?) e non possono essere erogati a causa del ‘Patto di stabilità’. (sopra, foto tratta da antoniodecurtis.org)
Quindi non si pagano i dipendenti della Regione; non si danno i soldi ai Comuni (e quindi non si pagano gli stipendi ai dipendenti dei Comuni); non si danno i soldi alle Province (che non sono mai state soppresse!) e non si pagano i dipendenti delle stesse province. E, ancora, non si pagano i forestali. E via continuando con tutte le altre categorie economiche e sociali.
La tesi del ‘patto di stabilità’ che blocca i pagamenti è di Luca Bianchi, l’assessore regionale all’Economia che si è dimesso, ma che è ancora in Sicilia (il tipo è romano, come le burocrazia ministeriali che l’hanno spedito nella nostra Isola per finire di ‘accoppare’ l’Autonomia). Volete scommettere che, tra qualche settimana, l’assessore Bianchi ci dirà che sala d’Ercole non può approvare il Bilancio 2014 perché lo impedisce il ‘Patto di stabilità’?
Che dice la politica siciliana di questa sceneggiata? Marco Falcone, vice capogruppo del Pdl all’Ars, spiega: Grave e molto preoccupante è la dichiarazione dell’assessore Luca Bianchi sul blocco delle erogazioni ai Comun i e alle Province a causa dei limiti imposti dal tetto di spesa previsto dal Patto di Stabilità.
Già dai primi di settembre – aggiunge il parlamentare – con un mio atto ispettivo, avevo chiesto l’erogazione, almeno, della 2^ trimestralità ai Comuni siciliani. Richiesta che è rimasta lettera morta se non con risposta dilatoria e di circostanza”.
“Adesso – aggiunge Falcone – molti Comuni dell’Isola che, già da tre mesi, non pagano gli stipendi ai dipendenti e rischiano di dover negare ai cittadini i servizi essenziali per i debiti contratti con fornitori e cooperative che li erogano, per colpa di un Governo inadeguato e litigioso non potranno offrire garanzie di pagamento neanche a fine anno.
E’ improcrastinabile, dunque – conclude Falcone che il Governatore Crocetta e l’assessore Bianchi volino a Roma per far sentire forte la voce della nostra Sicilia che è stanca di essere considerata la Cenerentola d’Italia e ottengano una deroga ai tetti di spesa imposti, in modo da consentire che gli Enti Locali possano ricevere i necessari trasferimenti e superare l’attuale situazione economica che è allo stremo.
Sarà solo una questione di ‘patto di stabilità’? Sbloccando il ‘patto di stabilità la Regione troverebbe i soldi per pagare dipendenti, Comuni, Province, forestali e precari?
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