Una lista di cose già fatte e un’altra di cose ancora da fare. Allo scadere dei primi cento giorni del governo Musumeci, il numero uno di palazzo d’Orleans ha voluto segnare il passo di quello che il suo governo ha fatto nei primi tre mesi. «Per una regione disastrata come la Sicilia non bastano cento giorni di governo, ne servirebbero almeno mille per poter tracciare un primo vero bilancio – afferma il governatore Nello Musumeci – In questo tempo, abbiamo cercato di fare il possibile per raddrizzare la barca. A mille giorni saremo nelle condizioni di dare dati significativi e di cogliere i risultati della ripresa dell’Isola in termini di Pil e sulla riduzione del tasso di povertà».
Musumeci ha snocciolato numeri e dati. «Questo governo ha rimesso in circolazione 700 milioni di euro in appena cento giorni – prosegue – Di questi, 340 milioni di euro sono frutto del bando Po-Fesr per infrastrutture regionali tra bandi pubblicati e bandi in pre-informazione, 39 milioni per il dissesto idrogeologico, 52,4 milioni per la sanità. Centocinquanta milioni sono stati destinati a infrastrutture, viabilità e riqualificazione urbana, recuperati dal patto per il Sud. Altri 110 milioni per la formazione, perché per la prima volta in Sicilia, i soldi non andranno direttamente agli enti ma a chi fa richiesta per accedere ai corsi di formazione e sarà il soggetto destinatario a deciderà con quale ente seguire i corsi».
In questi primi tre mesi di governo, è stato avviato anche il processo di rinnovamento dell’apparato burocratico regionale con il cambio alla guardia dei burocratici regionali. «È stato varato il documento di programmazione economico regionale. Un passo fondamentale per l’approvazione del bilancio – prosegue Musumeci – e abbiamo avviato il decollo dell’area industriale di Gela con il cofinanziamento di dieci milioni di euro». Tra gli impegni, anche il piano programmatico contro il randagismo in Sicilia. «Sono stati sbloccati i fondi per sterilizzare trentamila cani e gatti randagi dell’isola, per un totale di due milioni di euro». Un’altra fetta di due milioni e 400mila euro saranno destinati a tremila bambini siciliani per il monitoraggio della glicemia.
Cinquanta sono i milioni destinati all’acquisto di 264 nuovi autobus per l’ammodernamento del parco mezzi del servizio pubblico locale; mentre con Trenitalia si è ridiscusso il contratto di servizio per un miliardo e duecento milioni di euro. «Abbiamo chiesto di potenziare il trasporto ferroviario – dice Musumeci – Servono corse più frequenti, treni moderni e un sistema interzonale tra il trasporto gommato e quello ferrato». Con Anas si è parlato della sistemazione delle strade dell’Isola. «Nei prossimi giorni, decideremo sugli interventi principali da fare su statali e provinciali. Vogliamo creare un catasto di tutte le strade per monitorare gli eventuali rischi franosi. La Regione investirà cinquecento milioni di euro, il resto sarà a carico di Anas».
L’elenco delle cose fatte si allunga e tocca un argomento spinoso a tre mesi dall’estate. «Per la prima volta abbiamo trovato in anticipo le risorse economiche per la campagna antincendio boschiva». Poi, un passaggio sugli stanziamenti per l’edilizia popolare (61 milioni di euro) e per il parco delle Madonie (38 milioni di euro). Il consolidamento del costone roccioso a valle della cattedrale di Agrigento. «Sono state attivate le procedure per il bando e l’inizio dei lavori». Sul tavolo anche una possibile riforma elettorale. «È assurdo che il governatore non possa disporre di una maggioranza. Ne proporremo una che preveda il premio di maggioranza».
Sul tema dei rifiuti Musumeci ha parlato dell’istituzione di un ufficio speciale per il piano per la bonifica delle discariche dismesse. «Ne abbiamo 511, delle quali molte inquinanti. Non daremo spazio a nuove discariche ma sfrutteremo quelle quasi già pronte. Due sono tra Gela ed Enna. E si procede anche per la settima vasca di Bellolampo, dopo il benestare degli addetti che hanno certificato che non tocca la faglia». Non solo discariche ma anche un potenziamento della raccolta differenziata.
Musumeci ha annunciato poi l’accorpamento dell’Irfis, Ircac e Crias in un unico istituto. «Dobbiamo controllare l’operato di queste tre istituzioni e capire cosa abbiano fatto negli ultimi anni». Mentre sull’Esa: «L’ente regionale agricolo sarà soppresso, è inutile». A chi gli chiede di Vittorio Sgarbi, il governatore abbozza un sorriso e spiazza tutti: «È una persona preparatissima con cui parlo di arte e cultura, ma quello che dice al di fuori del contesto regionale non è di mia competenza. Non sono la sua badante». E, infine, sulla possibilità di un ingresso in giunta di un deputato della Lega, Musumeci chiude la porta. «I siciliani hanno altre priorità».
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