Regione: dietro gli affidamenti diretti c’è un’amministrazione ‘parallela’

I PARLAMENTARI DI SALA D’ERCOLE MARCO FALCONE E VINCENZO FIGUCCIA AVRANNO IL CORAGGIO DI SCOPERCHIARE UN ‘PENTOLONE’ CHE TUTTE LE ‘AUTORITA’, FINO AD OGGI, HANNO FATTO FINTA DI NON VEDERE? DIETRO QUESTI INCARICHI, INFATTI, CI SONO FINI, MOGLI E AMANTI DI PERSONAGGI ‘INTOCCABILI’

“Dobbiamo porre un freno a quello che è diventato un vero e proprio aggiramento della legge, ossia gli affidamenti diretti alle società che svolgono la cosiddetta “assistenza tecnica” di cui ormai questo Governo ne ha fatto un suo costante modus operandi”.

Torna all’attacco il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone, sulla vicenda degli affidamenti diretti praticati dal Governo del presidente della Regione, Rosario Crocetta, che ha amplificato quelle che abbiamo definito, in altra parte del nostro giornale ‘assunzioni selvagge’ nelle società di assistenza tecnica.

Falcone, assieme al suo vice, Vincenzo Figuccia, punta il dito su quella che si appresta ad essere un’ulteriore tegola che potrebbe abbattersi sul Governo regionale per via di un altro affidamento.

I due esponenti azzurri al Parlamento siciliano si riferiscono all’affidamento diretto, in favore del Formez, effettuato, stavolta, direttamente, dalla Presidenza della Regione, attraverso il dipartimento Programmazione.

“Pagare ben 380 euro al giorno per prestazioni di supporto per un periodo di 18 mesi – precisa Falcone – è un vero e proprio scandalo che offende non solo tutti i dipendenti regionali, molte volte destinatari di attacchi, anche sconsiderati, per i loro stipendi, ma mortifica soprattutto i tanti giovani che credono ancora nei principi di trasparenza e meritocrazia”.

“Il bando della Presidenza della Regione che affida al Formez un servizio di assistenza istituzionale, all’interno del Piano operativo Fesr Sicilia 2007/2013, con lauti compensi grida vendetta – commenta Figuccia – e dimostra che il re-Crocetta è nudo nel senso che tutti i suoi proclami vengono smentiti miseramente dai fatti e dalle carte”.

“Dalla settimana prossima inizieremo – aggiungono i due parlamentari forzisti – una ricognizione per vedere quanti sono tutti gli affidamenti diretti assegnati a vario titolo dalla Regione e a quanto ammonta la loro spesa”.

Quello che emerge in maniera inconfutabile è che, con l’introduzione della legge regionale n.25 del 29 dicembre 2008 e le successive disposizioni in materia di blocco delle assunzioni anche nelle partecipate e società collegate e controllate nella Regione siciliana, ne sono successe di tutti i colori.

Durante il precedente Governo presieduto da Raffaele Lombardo ed oggi con l’esecutivo guidato dal presidente Rosario Crocetta, la politica si è organizzata quasi ‘scientificamente’ attraverso i contratti stipulati con le società di assistenza tecnica ed i relativi contratti di assunzione temporanea fatta ad amici e parenti.

Gli affidamenti diretti di denaro pubblico esplosi negli ultimi due anni hanno, di fatto, creato un capillare sistema clientelare di assunzioni che è sfuggito ad ogni controllo di legge.

In questo calderone ritroviamo di tutto: anche le mogli e i parenti di componenti del Governo regionale o di collaboratori degli uffici di diretta collaborazione degli assessori regionali.

Falcone e Figuccia hanno gettato gli occhi su un modo che, fino ad oggi, tutte le cosiddette ‘autorità’ hanno fatto finta di non vedere, forse perché coinvolte – con propri parenti & amici – in questo incredibile valzer ella corruttela.

Già, tanto per gradire, è emerso il nome della moglie di uno stretto collaboratore di un assessore regionale. Ma di casi del genere se ne contano a decine, forse a centinaia. Si tratta, a conti fatti, di un’amministrazione ‘parallela’.

Una storia che rischia di trasformarsi un un portentoso scandalo che potrebbe mietere vittime illustri, così come si legge tra le righe della dichiarazione resa da Falcone e Figuccia.

I due parlamentari regionali di Forza Italia avranno la forza e il coraggio di scoperchiare un ‘pentolone’ che – lo ribadiamo – nessuna ‘autorità’ fino ad oggi ha voluto vedere?

Giuseppe Messina

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