Lattacco, inaspettato, è arrivato ieri quando il presidente dellArs, Giovanni Ardizzone, ha comunicato che lesame dei documenti del bilancio 2013 comincerà oggi. Un siluro al Governo retto dall alleato, Rosario Crocetta. Perché Semplice: perché lavvio dei lavori per lapprovazione del nuovo bilancio non è stata concordato.
Di fatto, quello del presidente dellArs, Ardizzone, è unimprovvisa accelerazione destinata a creare non pochi problemi al Governo. Anzi, se proprio la vogliamo dire tutta, quando il numero uno di Sala dErcole fissa anche i termini dei lavori per le commissioni legislative di merito – precisando che dovranno pronunciarsi sul bilancio, per le rispettive competenze, entro il 16 marzo – di fatto, mette il Governo in grossa difficoltà, ben sapendo che la manovra dellesecutivo su Bilancio e Finanziaria è ancora di là da venire. Ardizzone ha fatto di più: ha fissato anche i termini entro i quali la commissione Bilancio e Finanze dovrà esitare la manovra per lAula: il 5 aprile.
Di più: tutti sanno che i 4 mesi di esercizio provvisorio (da gennaio ad aprile) sono stati un espediente per tirare a campare, in attesa che si insediasse il nuovo Governo nazionale con il quale avviare una trattativa sui soldi che la Regione non ha e che lo Stato, in un modo o nellaltro, avrebbe dovuto riconoscere alla Siiclia. Ma a Roma, si sa, il Governo non cè: dunque manca linterlocutore. Di conseguenza il Governo regionale, adesso, rischia di brancolare nel buio finanziario.
Resta da capire perché la presidenza dellArs ha assestato questa timpulata (botta per i non siciliani) al Governo. Forse la spiegazione potrebbe essere ricercata nelle parole pronunciate qualche giorno fa dal presidente Crocetta, quando ha affermato che i dirigenti dellArs dovranno essere equiparati a quelli della Regione. Con ovvie conseguenze economiche (per i dirigenti dellArs, che verrebbero penalizzati).
In effetti, la riduzione delle spese del personale di Palazzo Reale spetta, per tradizione, allo stesso Parlamento dellIsola e, in particolare, al Consiglio di presidenza: una sorta di Consiglio di amministrazione dello stesso Parlamento presieduto dal presidente dellArs, con la partecipazione dei due vice presidenti, dei deputati questori e dei deputati segretari.
Il Consiglio di presidenza è già intervenuto con taglio di risorse a carico dei dipendenti dellArs (soldi che sembrano già impegnati per pagare nove nuove assunzioni).
Forse lintervento di Crocetta, nel Palazzo, è stato interpretato come una sorta di invasione di campo. Da qui la risposta della presidenza dellArs
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