Regionali, parla il ‘grillino’ Cancelleri «Fava e Crocetta? L’antimafia dei salotti»

«Da noi può venire chiunque, anche il politico navigato. Purché non pretenda di essere candidato per occupare la poltrona». Trentasette anni, geometra di Caltanissetta che segue Beppe Grillo «dal V-day del 2007», Giancarlo Cancelleri è il candidato presidente della regione Sicilia di quel Movimento 5 stelle di cui tanto si parla, soprattutto dopo l’exploit alle recenti comunali in tutta Italia. Per gli standard del partito nato dai Meetup Cancelleri è quasi famoso: a dicembre è andato in tv discutendo a tu per tu con Nichi Vendola della diminuzione degli stipendi dei parlamentari siciliani, e nel 2010, come membro del gruppo promotore dell’iniziativa antimafia delle scorte civiche, ha ricevuto il premio Fava «proprio dalle mani di Claudio Fava, che oggi è mio avversario alle elezioni». Nella sua città, dove per ragioni «puramente geografiche» si tengono le riunioni regionali del movimento, il 4 agosto è stato votato portavoce  e quindi candidato presidente. «C’erano 600 persone, provenienti dai 90 gruppi locali in giro per la Sicilia» racconta Cancelleri, come nel congresso di un grande partito. Del resto di antipolitico per Cancelleri non c’è nulla.

«Diventerò un politico entrando nell’assemblea regionale, ma questo non significa diventare un professionista della politica: è un servizio temporaneo, dopo si torna al proprio mestiere» spiega il portavoce dei grillini, che elenca le rigide regole per accedere alle candidature del M5s. «I nostri candidati devono essere incensurati, non avere procedimenti penali pendenti, nessuna tessera di partito, non essere stati eletti per più di due mandati» racconta, senza nascondere il timore di vedere persone avvicinarsi al movimento «solo per moda o perché pensano sia facile riciclarsi politicamente». Anche Rosario Crocetta, Claudio Fava e Nello Musumeci hanno annunciato che candideranno solo incensurati per la composizione delle proprie liste. Qual è la differenza? «Internet. Tutte le informazioni sui candidati sono state messe sul nostro sito settimane prima: quando di un candidato c’era qualcosa da sapere in più, ci è stata prontamente segnalata». Come il caso di Alfredo Caputo, dirigente regionale e capo di gabinetto dell’assessore ai Lavori pubblici Mario Parlavecchio fino al 2006, nel primo governo di Salvatore Cuffaro, che è da qualche mese attivista del M5s proprio a Caltanissetta. «Caputo non è stato buttato fuori, perché aveva formalmente tutte le carte in regola per essere candidato. Ma dopo che nel suo curriculum è emerso questo ruolo politico è stato il meno votato, e non è stato inserito in lista» racconta Cancelleri.

Anche il programma viene deciso online, attraverso un software, Liquid feedback, che è stato già usato con successo «dal partito pirata svedese. Abbiamo raccolto le idee per il programma, e le più votate saranno protagoniste giorno 8 e 9 settembre di una riunione regionale, un weekend da cui uscirà il programma definitivo che verrà presentato il 10 settembre». Cancelleri anticipa quelli che saranno i punti cardine: «Vogliamo portare a 2500 euro netti il compenso per i deputati regionali, promuovere una strategia su industria e commercio a km zero, e abolire le province, che sono inutili, grazie allo statuto regionale» spiega il candidato, che sul problema del gran numero di dipendenti regionali non sembra avere particolari preoccupazioni. «I forestali sono tantissimi ma con grandi con competenze, bisogna solo dargli attrezzature adeguate. Sarebbe demagogico dire che si potranno stabilizzare tutti, ma sono una risorsa da utilizzare non solo per la prevenzione degli incendi». Per la formazione professionale il problema sarebbero invece «i troppi corsi inutili: punterei su matematica e lingue straniere e non sui corsi di sci».

Cancelleri è pronto anche nel rispondere alla domanda forse più comune per i membri del Movimento 5 stelle: la mancanza di esperienza. «Certamente i singoli non hanno esperienza, ma noi siamo un movimento e chi entra nel palazzo ha dietro esperti in ogni campo, professionisti come avvocati o ingegneri che partecipano attivamente e daranno il loro contributo». Concreto per il giovane candidato anche il pericolo che qualcuno, una volta eletto, lasci il Movimento per appoggiare un altro partito. Qualcosa di simile a quanto già successo nel 2008, quando il candidato presidente dei grillini era Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe Alfano ucciso dalla mafia? «No, non è il caso di Sonia Alfano, che ha fatto la sua libera scelta ed è entrata in parlamento europeo da candidata Idv». Cancelleri non nasconde la delusione per l’allontanamento dell’Alfano dai grillini, ma lei almeno «non ha disatteso il mandato che le hanno dato gli elettori come sta facendo Rosario Crocetta: è un parlamentare europeo e lascerà il ruolo solo se verrà eletto per le regionali, così come lasciò la carica di sindaco di Gela. Dovrebbe dimettersi prima». Per Cancelleri Claudio Fava sta invece «facendo una campagna elettorale pulita, senza pensare alle poltrone». Sull’antimafia, invece, la critica è per entrambi.

«La lotta alla mafia si fa con i fatti concreti, non nei salotti. Un esempio è la proposta poi trasformata in legge chiediamo i danni a Cosa nostra». L’iniziativa, nata da una campagna di raccolta firme con testimonial Stefania Petyx di Striscia la notizia,  ha portato a una legge che costringe il governo regionale a costituirsi parte civile in ogni processo di mafia. «Adesso s’è venuta a creare una situazione strana con Raffaele Lombardo, che non può costituirsi parte civile nel suo stesso processo per concorso esterno. Crediamo però sia fondamentale che l’istituzione si costituisca parte civile. Perché in questo momento su 90 deputati regionali 28 hanno precedenti penali». A poco più di un mese dalle elezioni la campagna elettorale del Movimento 5 stelle va avanti con incontri pubblici, polemiche per i mancati inviti ai dibattiti pubblici, e pochi manifesti elettorali. «Useremo 20mila euro per la campagna elettorale di tutti i candidati in tutta la Sicilia. Credo sia la somma che normalmente spende l’ultimo dei candidati degli altri partiti singolarmente, ma a noi bastano. Ci aspettiamo tanto da queste elezioni».

[foto di Movimento 5 stelle Riposto]

Leandro Perrotta

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