Lo stato maggiore del centrodestra siciliano è tutto nella sala stampa dell’Assemblea regionale siciliana, per stringersi attorno al candidato alla presidenza Nello Musumeci. Da Gianfranco Miccichè a Renato Schifani, da Ignazio La Russa a Marco Falcone, da Alessandro Pagano a Salvino Caputo, da Gaetano Armao a Roberto Lagalla. Dopo una notte di trattative, l’accordo c’è e il centrodestra unito si presenta ai siciliani.
«Questo è l’epilogo – dice Musumeci – di un percorso che, sarebbe inutile negarlo, è stato lungo e faticoso. Ma alla fine le scelte sono state meditate e condivise: il senso di responsabilità in ciascuno di noi è servito come lievito essenziale. Per questo voglio ringraziare i leader delle forze politiche, a cominciare da Gianfranco Micciché. È stato detto – prosegue il leader di Diventerà bellissima – che il mio rapporto con Micciché è agrodolce. Io lo definirei più dolce che amaro: abbiamo saputo trovare le ragioni che uniscono piuttosto che dare spazio a quelle che dividono, che sono assai poche».
Musumeci ringrazia poi Armao e Lagalla, sottolineando come con l’avvocato palermitano, «prima che sui ruoli, abbiamo trovato immediata intesa sulle cose da fare. A lui mi lega una comune visione dell’istituto autonomistico e la ferma convinzione del rilancio dell’autonomia in un mutato contesto nazionale ed europeo». Parlando di colui che fino a qualche giorno fa sembrava potere essere un rivale nella corsa a Palazzo d’Orleans, Musumeci aggiunge: «Armao è il nostro riferimento per l’elaborazione del programma, soprattutto per la parte economica». E sull’ex rettore di Palermo, pure lui in un primo momento intenzionato a correre da solo, dice: «Lagalla, leader di un movimento civico protagonista del dibattito politico negli ultimi mesi, ci ha aiutati a consolidare questa coalizione per evitare che le divisioni facilitassero la cattiva politica e la demagogia». Un chiaro rimando al Movimento 5 stelle, su cui il candidato del centrodestra torna in un altro passaggio, spiegando il suo antidoto: «L’unica via è l’autorevolezza e noi siamo serenamente convinti che la politica possa e debba tornare autorevole. La nostra sarà una giunta politica di alto livello».
Nei prossimi giorni sarà definito il programma, che già la prossima settimana dovrebbe essere presentato. «È stato difficile – ammette il commissario forzista in Sicilia, Gianfranco Micciché – perché è oggettivamente difficile unire il centrodestra oggi. Per questo ringrazio Musumeci, Armao e Lagalla per la loro intelligenza, perché tutti hanno capito che si poteva fare un passo indietro e di lato per far fare un passo in avanti alla Sicilia. Oggi sono soddisfatto, perché ritrovo un enorme entusiasmo della gente e questo mi conforta del lavoro fatto».
«Ho chiesto al presidente Silvio Berlusconi – aggiunge Micciché – di evitare che il comunicato sul raggiunto accordo fosse dato dai partiti nazionali e che fossimo noi, da Palermo, a potere comunicare questo risultato. È importante dire ai siciliani che questa è una operazione politica siciliana, che ha messo insieme una coalizione unita e forte, ma che proporrà anche una giunta di grandissimo livello. Per battere la mala politica bisogna fare una buona politica, non avventurarsi nell’antipolitica. E noi ci presentiamo contro il geometra Cancelleri con una squadra di professionisti».
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