Dopo il caos, gli appelli. Ci ha provato Leoluca Orlando in una nota inviata ieri alle redazioni. Ha rincarato la dose il sottosegretario alla Salute, Davide Faraone, in una intervista al Corriere della Sera. Ha ritentato la via del dialogo ancora una volta il primo cittadino del capoluogo questo pomeriggio in conferenza stampa. Adesso ci provano i segretari provinciali del Pd siciliano, nell’ennesimo tentativo di non rompere con Sinistra Italiana e Mdp. «Vi rivolgiamo quest’appello – scrivono – nella speranza che ci possano ancora essere le condizioni per evitare di consegnare la nostra terra alla destra populista o peggio ancora all’approssimazione a cinque stelle».
«In queste settimane – ammettono ancora – lo scontro ha travalicato ogni argine e rischia di provocare rotture dannose nei rapporti tra le diverse formazioni politiche del centrosinistra e per questo riteniamo indispensabile fare prevalere le ragioni della responsabilità e dell’unità. Non si costruisce il cambiamento in Sicilia senza la sinistra o contro la sinistra, contro i moderati o senza i moderati, senza il Pd o contro il Pd».
Secondo i segretari provinciali dem, serve «un approccio ideale e non ideologico: pensiamo che in un momento così difficile e complesso sia necessario ritrovare quell’unità aperta e larga del centrosinistra che può ridare fiducia ai siciliani. L’obiettivo comune alle forze progressiste e moderate – sottolineano – non può che avere la prospettiva del superamento delle attuali divisioni, dei distinguo. Gli smarcamenti di prossimità, servono soltanto a consegnare la Sicilia al centrodestra, sì, proprio quel centrodestra che tanti disastri ha compiuto in Sicilia e in Italia. O peggio alla pericolosissima incompetenza delle forze populiste».
«Cercheremo fino all’ultimo – ammettono – l’unità delle forze di sinistra, moderate, progressiste, democratiche, ambientaliste e civiche. Scriviamo assieme un patto di governo per la Sicilia, confrontiamoci sulle cose da fare, e non sulle alchimie da campagna elettorale, che solo gli addetti ai lavori capirebbero».
«Con tanti di voi – concludono – abbiamo condiviso percorsi e battaglie. Gioito per vittorie e sofferto per le sconfitte. Siamo abituati alle grandi battaglie politiche ma anche a far prevalere le ragioni dell’unità su quelle della divisione. Abbiamo bisogno di un campo dell’alternativa, di una coalizione larga e competitiva che ci consenta di vincere e di assicurare un buon governo alla Sicilia ed i siciliani».
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