Regionali 17, i selfie di battesimo per Renzi e Micari «Lui scelta giusta, ma il voto non è un test nazionale»

Ore 18.17 – «Se io fossi un siciliano, oggi, voterei Fabrizio Micari. Cari siciliani, scegliete il candidato migliore per voi. Ho ringraziato Crocetta perché ha fatto un passo indietro di grande responsabilità e di grande lealtà – dice Renzi a MeridioNews – La novità è che tu c’hai Musumeci alla quarta candidatura e il rettore dell’università di Palermo che si candida con una coalizione ampia». E, sempre rivolgendosi ai giornalisti, chiude: «Ragazzi, baci e abbracci».

Ore 18.02 – Finiti i discorsi è il momento dei selfie.

Ore 18.01 – «Sono qua e inizio la campagna per creare le condizioni per un futuro possibile. Dice bene Matteo: è una terra in cui si scivola presto nella rassegnazione. Non può essere così. Lo dobbiamo a loro, ai ragazzi. Bisogna puntare sull’impresa, solo così si cresce», continua il candidato governatore del centrosinistra. «Bisogna fare delle scelte e puntare sui beni di questa terra – prosegue – dall’agroalimentare al turismo. Usare al meglio le risorse nazionali ed europee. Ma ci vuole progettualità, perché senza un progetto chiaro e credibile non si può». Un passaggio, poi, è dedicato al sociale: «Dobbiamo stare attenti ai diritti, fare attenzione a chi ha meno degli altri e a chi non ha».

Ore 18 – Dopo l’ex presidente del Consiglio prende la parola il rettore dell’università di Palermo Fabrizio Micari. «Della coalizione condivido i valori – dice – Quando è arrivata la proposta era da vigliacchi tirarsi indietro. Non avrei più potuto dire “La politica deve fare questo e quello”, perché i politici avrebbero potuto rispondermi: “Tu avevi la possibilità di agire politicamente e non lo hai fatto”».

Ore 17.58 – «Micari non è il mio candidato, come qualcuno ha scritto – puntualizza Matteo Renzi – L’ho visto una volta sola all’inaugurazione dell’anno accademico, l’anno scorso». Per accettare la candidatura alle Regionali «ci vuole coraggio e sono contento che lui abbia voluto farlo. Non era scontato – continua – Se avviamo una visione di lungo periodo, avete l’opportunità di rilanciarvi».

Ore 17.53 – In Sicilia, secondo il segretario democratico, gli argomenti da trattare sono «come non fare andare via i giovani, come collegare l’agricoltura alle start-up». E per farlo la persona migliore sarebbe Fabrizio Micari. «C’è chi si è candidato quattro volte, chi due – continua Renzi – Micari è la novità. E bisogna ragionare sulla competenza, sulla capacità di fare discorsi di livello internazionale».

Ore 17.50 – «Immaginavo di presentare il libro, ma abbiamo cambiato programma in corsa – dice l’ex presidente del Consiglio – La scelta di Fabrizio Micari è meravigliosa e positiva. Sono qui per fargli un in bocca al lupo, perché la Sicilia adesso ce l’avete in mano voi». Matteo Renzi, microfono alla mano, continua: «La Sicilia non è la cavia d’Italia. In ballo c’è il governo della vostra terra per i prossimi cinque anni. Se usate queste elezioni come stress test delle nazionali commettete un grave errore».

Ore 17.45 – Matteo Renzi e Fabrizio Micari entrano in sala. Ad accoglierli un applauso scrosciante.

Ore 17.39 – «La figura di Micari credo sia stata fondamentale per ricompattare la coalizione. Volto poco conosciuto? Dovranno essere brave le liste e i loro componenti a promuovere la sua immagine», dice il presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci. Nel frattempo si attende che in sala – affollata da circa 150 persone – tornino Matteo Renzi, Fabrizio Micari e Fausto Raciti, che si sarebbero fermati a discutere al primo piano dell’hotel. 

«Il G7 è stato stupendo. Mi sono congratulato con Paolo, e anche lui era contento». Le prime parole dell’ex presidente del Consiglio sono dedicate al vertice mondiale che si è tenuto alla fine di maggio a Taormina. Matteo Renzi parla con il sindaco Eligio Giardina all’ingresso dell’hotel Villa Diodoro, nel Comune messinese, prima dell’inizio dell’appuntamento più atteso dal centrosinistra isolano. Il battesimo di Fabrizio Micari arriva sotto la pioggia. Per presentare il candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra è arrivato direttamente da Roma il segretario nazionale del Partito democratico: giunto in Sicilia per un fine settimana che lo vedrà impegnato anche a Catania (stasera) e a Sciacca. Ufficialmente per presentare il suo libro Avanti, perché l’Italia non si ferma. Indirettamente per lanciare la campagna elettorale in un momento in cui – sondaggi alla mano – il Pd è indietro rispetto a centrodestra e Movimento 5 stelle.

Tra i primi ad arrivare nella località ionica ci sono il segretario regionale dei dem Fausto Raciti e il presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci. Micari, invece, si fa vedere intorno alle 16.45: «Campagna bagnata, campagna fortunata», dice in una battuta, senza fermarsi a parlare con i giornalisti. L’accordo sul suo nome è arrivato dopo mesi convulsi nel centrosinistra. A partire dalla ricucitura in extremis tra i vertici del partito e il governatore uscente Rosario Crocetta. Che, dopo avere ribadito di essere disponibile a candidarsi in solitaria se non fossero state indette le primarie, soltanto negli ultimi giorni ha accettato di fare un passo indietro.

Una pace segnata da una standing ovation durante la direzione regionale del partito. Lo stesso organismo che, con l’obiettivo di rafforzare il più possibile il consenso, ha deciso anche di derogare al proprio statuto per consentire ad Antonello Cracolici di candidarsi, nonostante si tratti della sua quinta candidatura consecutiva all’Ars. L’obiettivo di allargare il più possibile la base elettorale è stato ribadito anche con il ritorno all’ovile di Fabrizio Ferrandelli. Dopo la corsa a sindaco di Palermo con l’appoggio di Forza Italia, il leader de I coraggiosi, ha annunciato di sostenere Micari. Con un accordo che, anche in questo caso, ha avuto come regista l’ex premier. 

Tra gli ospiti dell’appuntamento a Taormina spunta anche l’onorevole Nicola D’Agostino, capolista di Sicilia futura e lanciatissimo in una campagna elettorale che fa registrare i maggiori entusiasmi proprio tra i suoi. 

Simone Olivelli

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