I componenti dei seggi elettorali del referendum del 17 aprile possono andare a ritirare i pagamenti. A comunicarlo è una nota ufficiale del Comune di Catania che annuncia che le paghe possono essere richieste dagli interessati presentando un valido documento di riconoscimento in qualsiasi banca Unicredit, sia in Italia sia all’estero. È l’epilogo che 1058 cittadini catanesi – tra scrutatori, segretari e presidenti di seggio – attendevano da tre mesi. Da quando, cioè, gli italiani si sono espressi sulle concessioni alle trivellazioni nel mare Mediterraneo.
In quell’occasione nel capoluogo etneo sono state messe in piedi 336 sezioni dove i catanesi hanno potuto esprimere la propria preferenza. Ciascuna con un corredo di cittadini che avevano il compito di permettere che venissero espletate tutte le operazioni di voto. Scrutatori e segretari hanno percepito 104 euro, mentre 130 sono andati ai presidenti di seggio. Nel complesso, come spiegato da MeridioNews, il Comune di Catania deve pagare una cifra che oscilla tra i 180 e i 200mila euro. Soldi che erano attesi direttamente dallo Stato e che adesso dovrebbero tornare nelle tasche dei cittadini che hanno lavorato nel giorno del referendum.
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