Trascorsi dodici mesi e archiviati annunci e note ufficiali è tempo di bilanci per i 600 tirocini, finanziati con oltre due milioni di euro provenienti dai fondi Pon inclusione. Un maxi progetto di apprendistato destinato ai percettori del reddito di cittadinanza che rientrano nel distretto socio sanitario 16 e nello specifico nei Comuni di Misterbianco, Motta Sant’Anastasia e Catania, con quest’ultimo nel ruolo di ente capofila. L’operazione, presentata alla stampa nel dicembre del 2020, venne etichettata come una possibilità di «grande valore per gli emarginati del mondo del lavoro».
Tuttavia, secondo quanto appreso da MeridioNews, oltre la metà dei 600 tirocini attivabili non sono mai partiti, facendo emergere ancora una volta le criticità di un sistema che, da un lato, ha difficoltà a rispondere alle richieste di competenze delle aziende e, dall’altro, ha messo sotto i riflettori le enormi criticità dei Centri per l’impiego nel prendere in carico, tramite colloqui, i beneficiari del sostegno economico per stilare le liste dei papabili tirocinanti. Il periodo di apprendistato sarebbe dovuto durare sei mesi con un monte di ore lavorative compreso tra 18 e 24 e una paga di 600 euro mensili da sommare a quelli già previsti dal reddito di cittadinanza. Nelle previsioni iniziali, i tirocini sarebbero dovuti partire a gennaio 2021 per concludersi a giugno. Già lo scorso anno i ritardi, con tre posizioni aperte in due mesi, costrinsero il Comune a chiedere e ottenere una proroga fino a dicembre 2021. Utile non solo per attivare più tirocini ma anche per non perdere gli oltre due milioni di euro di fondi pubblici.
A oggi, però, il dato che viene fuori non è incoraggiante con meno di metà dei 600 tirocini avviati con i termini ormai scaduti. «Tutto si è fermato con i tirocini attivati a ottobre 2021. Questi sono stati gli ultimi che sono partiti. Alcuni sono stati trasformati in contratti a tempo indeterminato e altri sono stati attivati con un proroga nell’utilizzo delle somme», conferma a MeridioNews Salvatrice Rizzo, dirigente e coordinatrice del Centro per l’impiego di Catania. Ente con cui il distretto socio-sanitario aveva siglato un protocollo d’intesa. Nei mesi scorsi, per cercare di salvare il salvabile e fare incontrare domanda e offerta, venne firmato anche un accordo di collaborazione con l’ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Catania.
Ma c’è un numero preciso di tirocini mancanti? «Dei 600 da attivare non ricordo quanti ne siano partiti, posso dirle un discreto numero ma sicuramente non tutti. La nostra parte è stata comunque fatta», replica la dirigente del Centro per l’impiego etneo. In quello che sembra a tutti gli effetti un flop non hanno avuto voce in capitolo, almeno in forma ufficiale, i navigator, figure nate proprio con il compito di supportare gli operatori dei centri per l’Impiego nei percorsi che coinvolgo i beneficiari del reddito di cittadinanza. «Non siamo stati inseriti in maniera formale all’interno della gestione di questo progetto. Non abbiamo, infatti, mai ricevuto alcun invito ufficiale a partecipare al tavolo tecnico da parte del Comune di Catania né del distretto socio sanitario. Né siamo stati mai invitati ad incontrare gli altri partner firmatari del protocollo d’intesa – spiega a MeridioNews Valerio Gugliotta – delegato regionale dell’associazione A.N.NA – Nonostante ciò, nel rispetto del principio di leale collaborazione, non appena il Cpi di Catania ci ha richiesto supporto anche per le attività inerenti i tirocini Pon inclusione, non abbiamo fatto mancare la nostra assistenza tecnica. I primi mesi ci è stata richiesta da parte del Cpi una assistenza solo nell’attività di back office. Successivamente anche nell’attività di promozione, di pre-selezione dei candidati e di attivazione dei tirocini Pon. Da quel momento abbiamo iniziato a promuovere questo progetto anche ad aziende da noi contattate nei mesi precedenti, molte delle quali hanno attivato con entusiasmo alcuni tirocini, ospitando beneficiari da noi presi in carico. Crediamo che se fin dall’inizio si fosse collaborato, possibilmente i risultati sarebbero stati maggiori».
All’orizzonte c’è la possibilità di rifarsi, almeno nei termini della collaborazione. «Presto arriveranno ingenti risorse con il programma Gol (Garanzia Occupabilità dei Lavoratori) all’interno del Pnrr: circa 5,5 miliardi di euro per finanziare programmi di politiche attive del lavoro – conclude Gugliotta – Un’occasione che non va sprecata e che possiamo vincere proprio a partire dal gioco di squadra e dal costruire network tra i vari attori presenti sul territorio. Noi restiamo a disposizione anche per il Comune di Catania e per il distretto socio-sanitario per eventuali prossime collaborazioni».
MeridioNews ha provato a ottenere una replica, senza successo, dall’assessore ai Servizi sociali del Comune di Catania Giuseppe Lombardo.
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