Recensori a delinquere


Tre spettatori diversi che, grazie a Step1 e al Canovaccio, si sono calati nella parte del critico teatrale. Ecco le loro recensioni de La Sfida, spettacolo di improvvisazione teatrale del gruppo Improvvisazione a delinquere



Divertimento puro, quasi infantile
 
di Giulia Marletta
 
Esilarante progetto, nato su iniziativa di Carmela Buffa Calleo presso la Compagnia del Teatro del Canovaccio, Improvvisazione a delinquere ha dato prova che attore si può essere anche senza un copione e senza ruoli prestabiliti.
In una tensione costante, gli attori si sono messi in gioco, completamente e senza risparmiarsi, regalando al pubblico un divertimento puro, ludico, quasi infantile!
Lo spettacolo di improvvisazione teatrale (genere che nasce da format americani e arriva in Italia negli anni novanta) si svolge a colpi di sfida tra due squadre di attori che, su imput del pubblico e sotto la direzione del Maestro di Cerimonia (Bruno Contini della Lega Italiana Improvvisazione Teatrale), mettono in scena degli sketch ad uso e consumo del pubblico in sala, chiamato poi ad esprimere la preferenza fra gli sfidanti.
La sera del 14 novembre le squadre Bianca (Giuseppe Calaciura, Amalia Contarini, Olivia Spigarelli, Orazio Alba) e Rossa (Silvia Scipilliti, Eliana Esposito, Giorgio Montanini, Raffaella Esposito) si sono sfidate fino all’ultima battuta e hanno demolito il cliché di attore/ prima donna, sapendo accettare e sposare istantaneamente sul palco imput e idee che, a volte, non risultavano chiare neanche a loro stessi, ma si dispiegavano e prendevano corpo nelle loro interpretazioni improvvisate sotto gli occhi del pubblico divertito e partecipe.
Improvvisazione a delinquere organizza stage di improvvisazione teatrale aperti a tutti (infoline 3472636218), occasione imperdibile per chiunque abbia voglia di mettersi in gioco imparando a fidarsi di più di se stessi e degli altri…. Bella sfida!
 

 All’improvviso, un colpo di scena

 
di Federica Sciacca
 
Un superenalotto teatrale gli spettacoli messi in scena dalla compagnia ”Improvvisazione a delinquere” il 14, 15, 16 Novembre scorsi al teatro Gattoblu di Catania… E non solo per l’inaspettato successo di pubblico!
 
“La sfida” -questo il titolo dello spettacolo- consiste in un confronto, fino all’ultima battuta esilarante, tra due squadre ciascuna costituita da cinque attori. Un evento teatrale in cui la partecipazione del pubblico non si limita all’applauso finale o all’accortezza di russare il più piano possibile, ma ad un intervento continuo e decisivo per la realizzazione dello spettacolo e la vittoria finale di un team.
Ogni spettatore è invitato a indicare su un foglietto di carta un oggetto, un’azione, un luogo,
un mestiere, un’emozione ed una frase originale che serviranno a delineare, match dopo match, i ruoli e il contesto all’interno del quale ogni attore dovrà muoversi, naturalmente improvvisando.
Il 16 Novembre, serata finale, gli artisti sono stati obbligati a parlare in rima, a recitare danzando o a inventare una situazione comica inserendo frasi stravaganti come “a me piace la marmellata blu”. Hanno interpretato triangoli amorosi in spiaggia, rapporti clandestini tra ladre e vigilantes al supermarket, e raccontato di mariti gelosi di un letto e donne che parlano ai motorini. Situazioni comiche che, accompagnate dall’abile improvvisazione degli attori e da un buon bicchiere di vino, hanno regalato al pubblico un’ora e mezza di risate!
“La sfida” verrà riproposta dal 16 al 19 Aprile 2009, al teatro Canovaccio. Ad aspettarvi ci saranno gli attori Eliana Esposito, Carmela Buffa Calleo, Olivia Spicarelli, Raffaella Esposito, Silvia Scipilliti, Orazio Alba, Amalia Contarini, Giorgio Montanini, Gabriella Foti, Riccardo Foti e Giuseppe Calaciura, capitanati da Bruno Cortini.
«L’improvvisazione è una cosa stressante», dichiara Giuseppe Calaciura, fuori dalla scena. «Nel sud Italia siamo in pochi a fare rappresentazioni di questo genere, e siamo soddisfatti che siano andate bene, visto il grande riscontro di pubblico. E’ più di un anno che studiamo l’improvvisazione, ed è una cosa strana, che noi stiamo appena iniziando ad esplorare».
Prima che si spengano le luci e il palco torni muto e buio, è il maestro Cortini che, con spiccato accento fiorentino, saluta gli spettatori: «Se lo spettacolo vi è piaciuto, andate a casa e parlatene ad amici e conoscenti. Altrimenti, andate a casa e fatevi i cazzi vostri!»
A giudicare dagli applausi, di loro si discuterà a lungo.
 
 

Una caricatura, riuscita, del teatro d’avanguardia
 

di Andrea Borgese

Giudico con gli occhi di un semplice spettatore e certamente non posso valutare lo spettacolo facendo analisi approfondite, ma posso sicuramente affermare che a me La Sfida è piaciuta molto. Bella è l’idea dell’improvvisazione che fa perno sulle parole del pubblico: idea che sembra dare parecchio filo da torcere agli attori, che sanno da dove partono ma non dove potrebbero arrivare. Tormentoni e sketch si susseguono sul palco tenendo sempre attiva la scena e carpendo cosi l’attenzione del pubblico che difficilmente è portato a distrarsi e commentare per non perdere il filo.

Stimolante è l’aria che si respira in mezzo ad un pubblico attento ed educato, che dimostra di possedere tanto buongusto per le battute sottili (persino quelle “troppo sottili”) e quanto rispetto ha per l’arte del cabaret. Sorseggiare un buon bicchiere di Zibibbo sgranocchiando cantucci e biscotti della “ ‘zza monaca” è stata una (personale) novità che ha piacevolmente accompagnato lo spettacolo.

Bravi sono gli attori: a prescindere dal risultato del gruppo vincitore della sfida, danno il loro meglio lavorando in squadra, facendosi da spalla l’un l’altro e intervenendo sulla “crisi di improvvisazione” del collega per toglierlo dagli impicci. Hanno smitizzato in maniera
divertente il cosiddetto teatro d’avanguardia, proponendo una caricatura (e forse neppure troppo esagerata) delle caratteristiche più estrose di questo modo moderno di fare teatro e hanno proposto una rilettura tutta loro delle “Soap opera”. Non hanno neppure dimenticato di far rivoltare nella tomba il povero Shakespeare. Senza dubbio tutti loro fanno leva sull’esperienza, da sempre insostituibile collega dell’improvvisazione, ma tante sono state le idee tirate fuori sul momento per adattarsi di volta in volta alle situazione proposte dagli spettatori.
Particolarmente apprezzabile e coinvolgente mi è sembrata la gara sulle battute in rima proposta subito prima della pausa primo tempo, durante la quale mi sono trattenuto dall’alzarmi e dire “ Scusate se mi intrometto… ma posso andare in gabinetto?”.

Uno spettacolo che consiglio a tutti di vedere!

Federica Sciacca

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