Ha scelto proprio il “Bollettino d’Ateneo”, organo istituzionale dell’università, il professor Antonino Recca, per confermare ufficialmente una notizia divulgata nella serata di ieri, mercoledì 7 luglio, sul sito web de “Il Giornale di Sicilia”.
Il rettore dell’Università degli Studi di Catania è entrato direttamente in politica, assumendo l’incarico di coordinatore regionale dell’Udc. Il messaggio pubblicato sul “Bollettino d’Ateneo” sembra rivolgersi in prima persona alla comunità accademica per giustificare una scelta inattesa, considerato che il rettore si trova ancora nella fase di avvio del suo secondo mandato e che egli aveva sempre ribadito la necessità per i massimi organi accademici di trattare con tutte le parti politiche prescindendo dagli schieramenti. Né va dimenticato che uno dei punti programmatici della candidatura di Recca, soprattutto al momento della sua prima elezione, era stata l’incisiva polemica contro le influenze partitiche all’interno dell’ateneo.
Il rettore esordisce facendo riferimento al momento “assai problematico per il Paese e, in particolare, per la Sicilia” e al rischio che “le istanze provenienti dal mondo della formazione, dell’università e della ricerca” possano “soccombere rispetto alle gravi emergenze d’ordine economico e sociale”.
“Di qui – secondo Recca – la necessità di operare scelte coraggiose, più volte sollecitate dalla base, tali da far sì che il portato di esperienza proveniente dai “tecnici della conoscenza” sia messo a profitto dalla politica, per assumere decisioni che rilancino il mondo della formazione, conferendo allo stesso l’attenzione, la centralità, che esso merita nel processo di crescita globale dei settori produttivi del Paese”.
Basandosi su tali premesse il professor Recca comunica di avere accettato l’incarico di presidente del “coordinamento regionale siciliano” dell’Udc (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), “in vista della costituzione del nuovo Partito della Nazione”. E asserisce che l’assunzione di tale ruolo offrirà “l’opportunità di dare maggiore consistenza al mio impegno per lo sviluppo dell’istituzione universitaria che rappresento, per la crescita delle Università statali della Sicilia, per la partecipazione attiva ai processi di riforma che interessano l’intero sistema universitario nazionale”.
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