«Quando sono arrivato ieri sera, ho sentito più di uno sostenere che da circa una settimana si sentiva puzza di gas in questa zona». Potrebbe essere questo uno dei punti di partenza dell’indagine della procura di Agrigento sul disastro a Ravanusa. Le ricerche dei dispersi, in seguito all’esplosione di una palazzina, vanno avanti. Finora tre sono i decessi accertati, mentre due le donne trovate vive e portate in ospedale. A mancare invece all’appello sono ancora sei persone, tra le quali una donna al nono mese di gravidanza in visita con il compagno dai propri parenti. A fare riferimento alla fuga di gas nei giorni precedenti è stato ieri pomeriggio il consigliere comunale Giuseppe Sortino. «A quanto pare sia all’ufficio tecnico che alla società che gestisce la distribuzione del gas non sono arrivate segnalazioni ufficiali», commenta Sortino a MeridioNews.
Il consigliere ha poi portato all’attenzione il tema della manutenzione della rete. «Sono infrastrutture molto datate», sottolinea Sortino. Che poi si sente di escludere che in zona di recente siano stati effettuati lavori che possano avere portato alla rottura di qualche tubo. «In paese ci sono stati lavori per la fibra ottica, ma in tutt’altra zona», chiosa. A seguire il lavoro dei vigili del fuoco e delle unità cinofile ieri è stato anche il primo cittadino Carmelo D’Angelo. «Finché ci saranno i dispersi, l’impegno e l’attenzione devono essere rivolte esclusivamente alle ricerche, poi si penserà ai motivi che hanno causato questa tragedia», dichiara a Meridionews. A Ravanusa – centro di circa diecimila abitanti sulla carta, ma che a causa dell’emigrazione ne conta qualche migliaio in meno – è facile conoscersi. Indipendentemente dal fatto che si sia sindaco. «Certo che li conosco, le persone coinvolte appartengono a due famiglie diverse pur avendo lo stesso cognome. Le palazzine coinvolte sono sei, due abitate e quattro disabitate, poteva essere – conclude – un disastro ancora più grande». Tra le persone che sono scampate all’esplosione ci sono anche due coniugi, usciti sabato sera di casa per andare a messa. Ed è durante la funzione religiosa che è stato sentito il boato.
A intervenire è anche Italgas, che in paese si occupa del servizio. «Da una prima immediata analisi dell’evento – dichiara la società in una nota – non risultano segnalazioni di alcun tipo giunte nell’ultima settimana al servizio di Pronto Intervento che lamentassero perdite di gas. A seguito dell’evento, la prima segnalazione è stata fatta telefonicamente dai vigili del fuoco alle 21.02 al centro integrato di supervisione di Italgas Reti. Il personale tecnico della società è giunto sul posto alle 21.20. «L’intervento di primo sezionamento della rete, finalizzato alla messa in sicurezza della condotta – prosegue la nota – è iniziato alle 24 a seguito della relativa autorizzazione da parte dei vigili del fuoco. Alle 2.05 i tecnici hanno completato le operazioni di isolamento del tratto di tubazione che attraversa l’area interessata dall’evento». Risposte anche in materia di manutenzione. «La tubazione è in acciaio del diametro di cento millimetri ed esercita in bassa pressione. Sul tratto di condotta interessato non vi erano cantieri di Italgas Reti. La rete di distribuzione di Ravanusa è stata ispezionata interamente sia nel 2020, sia nel 2021».
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