Rateizzazione dei tributi, approvato il regolamento  «Solo se pagano tutti si possono migliorare servizi»

Dal 1° gennaio 2018 chi ha ricevuto un avviso di accertamento e dichiari di trovarsi in temporanea situazione di difficoltà economica può chiedere all’Ufficio Tributi di rateizzare il proprio debito. È quanto previsto dal Regolamento approvato oggi pomeriggio dal Consiglio comunale su proposta della Giunta. Si tratta della seconda norma tributaria approvata da Sala delle Lapidi in poche settimane dopo quella sul ravvedimento operoso, possibile per chi non ha già ricevuto l’avviso di accertamento. Il testo approvato oggi, invece, è dedicato a chi ha già ricevuto l’avviso. 

La domanda per la rateizzazione deve essere presentata entro il termine per la proposizione del ricorso ed esclusivamente attraverso il cassetto tributi, sul portale comunale dei servizi online. È possibile rateizzare fino ad un massimo di 12 rate per debiti da 300 fino a 5.000 euro, di 24 rate per debiti superiori a 5mila euro e fino a 15mila euro e di 36 rate per debiti superiori a 15mila euro. La rata mensile non può essere inferiore a 100 euro. 

«Sono stati necessari diversi incontri e sei ore di aula – spiega il consigliere di maggioranza Massimo Giaconia – per approvare un’importante delibera a favore dei cittadini palermitani. Diversi sono stati gli emendamenti presentati che hanno migliorato il regolamento. Tra questi l’abbassamento a 300 euro della soglia di accessibilità alla rateizzazione (inizialmente la soglia minima era di 1.000 euro, ndr) e l’eliminazione della polizza fidejussoria. Si consente così ad una larga fascia di cittadini contribuenti morosi, e non evasori, di mettersi in regola. Il regolamento – conclude Giaconia – è stato approvato anche con il voto favorevole del gruppo consiliare Palermo 2022». «L’abbassamento del tetto a 300 euro – sottolinea il capogruppo del M5S Ugo Forello – permetterà l’accesso alla rateizzazione di oltre 100mila persone che, al contrario, ne sarebbero state escluse».

Sugli importi rateizzati si applicano gli interessi di tre punti percentuali rispetto al tasso di interesse legale. Il provvedimento di concessione o diniego viene comunicato al contribuente attraverso il cassetto tributi, unitamente all’eventuale piano di rateazione con le relative scadenze, il tasso di interesse e le modalità di pagamento. In caso di mancato versamento di due rate consecutive il debitore decade automaticamente dal beneficio della rateazione. 

«Siamo molto soddisfatti del lavoro del Consiglio comunale e dell’apporto di tutti i consiglieri e gruppi, che hanno a che proposto utili emendamenti – commentano l’assessore al Bilancio Antonio Gentile e il sindaco Leoluca Orlando -. Oggi è un giorno importante, perché per la prima volta la nostra città ha uno strumento di questo tipo. Siamo certi – proseguono – che chi non ha pagato saprà cogliere l’occasione di mettersi in regola, anche perché solo pagando tutti sarà possibile migliorare i servizi e diminuire la pressione fiscale. Un primo segnale si è registrato con il pagamento del saldo tari 2017 che ad oggi è aumentato di oltre 4 milioni di euro rispetto al saldo del 2016. Il nostro ringraziamento va in primo luogo ai cittadini che a volte con sacrificio hanno adempiuto regolarmente ai propri obblighi fiscali, permettendo alla città di avere servizi per tutti». 

«Con questo regolamento ci rivolgiamo a quel 67 per cento delle aziende e al 34 per cento di cittadini che non pagano la Tari. Adesso hanno una occasione per mettersi in regola: non avranno più alibi per non pagare. Sono stato tra i sostenitori – afferma il consigliere Marcello Susinno di Sinistra Comune – di un emendamento relativo all’eliminazione della polizza fideiussoria, onerosa e difficile da ottenere, che avrebbe precluso a molti l’accesso alla rateizzazione. Sotto questo aspetto, in particolare, ci siamo rifatti al regolamento del Comune di Bologna». Per la presidente della commissione Bilancio, Barbara Evola di Sc, «va avanti la lotta all’evasione con uno strumento, la rateizzazione, che potrà garantire al Comune il recupero di somme cospicue agevolando, al contempo, il cittadino moroso».

Polemica a distanza tra M5S e maggioranza sul numero di voti necessario per approvare l’atto. «I cittadini potranno accedere alla rateizzazione degli avvisi di accertamento dei tributi locali grazie al voto determinante del gruppo consiliare del M5S – scrivono i pentastellati su Facebook -. Oggi per l’approvazione del relativo regolamento le forze di maggiornza non avevano i numeri per approvare l’atto, erano presenti solo 15 su 24. Determinante per approvare l’atto (21 le preferenze necessarie) è stato il voto (favorevole) dei 6 consiglieri del M5S presenti. Assenti anche diversi consiglieri delle altre minoranze (su dieci presenti solo quattro, dei tre del gruppo di Forza Ialia presente solo uno). Forse per molti consiglieri comunali le feste sono iniziate in anticipo, alla faccia dei cittadini palermitani». 

«La maggioranza aveva i numeri per votare il regolamento sulla rateizzazione delle pendenze tributarie ed è una sonora bugia che il voto del Movimento cinque stelle sia stato determinante per approvare l’atto – afferma Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune -. Evidentemente Ugo Forello, che probabilmente sarà un bravo avvocato, non ha buona dimestichezza con l’aritmetica: i consiglieri della maggioranza erano sufficienti per approvare l’atto ed escludendo i sei voti dei grillini l’atto sarebbe passato lo stesso. Non capisco la ragione per la quale Forello tenta di di mistificare la realtà – conclude Catania – l’atto deliberativo è stato portato in porto grazie alla determinazione e alla compattezza della maggioranza che ha contrastato il tentativo di ostruzionismo da parte di qualche consigliere ed è riuscita anche a fare alcune mediazioni utili al raggiungimento del risultato». 

Gaspare Ingargiola

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