Dopo una lunga trattativa, ieri sera è stato siglato l’accordo per il mantenimento dei livelli occupazionali dei lavoratori della sede amministrativa della storica azienda palermitana Randazzo, acquistata nel dicembre 2014 da Grand Vision, il colosso olandese che possedeva già la catena Avanzi. Dal 1 luglio 2016, Randazzo e Avanzi saranno un’unica azienda, con un’unica sede amministrativa a Bologna, dove si trasferiranno buona parte dei lavoratori. Chi accetterà di trasferirsi nella nuova sede riceverà un contributo all’affitto fino a mille euro al mese e sarà stabilizzato. Chi resterà a Palermo passerà a part-time ma riceverà il rimborso sul corso di formazione per riqualificarsi. Chi deciderà invece di lasciare il posto potrà ottenere fino a 15 mensilità come incentivo all’esodo.
Per i circa 30 lavoratori sono state previste misure per rendere meno traumatico l’eventuale trasferimento. Chi accetterà di trasferirsi riceverà un rimborso di mille euro al mese per un anno per l’affitto, avrà le eventuali spese di intermediazione dell’agenzia pagate, riceverà fino a 5 mila euro per le spese di trasloco, avrà rimborsato il biglietto per tutta la famiglia e per il primo mese di vita a Bologna avrà pagato anche l’eventuale soggiorno in residence. Inoltre potrà chiedere di essere stabilito passando da part-time a full-time. Alcuni posti sono liberi in provincia di Trapani ma in questo caso l’azienda erogherà un contributo all’affitto fino a 700 euro al mese.
Nel caso in cui si libereranno posti in Sicilia sarà data priorità ai dipendenti che si erano trasferiti. Chi resterà a Palermo sarà ricollocato come ottico dopo aver frequentato un corso per il conseguimento del relativo titolo professionale e riceverà un rimborso delle rate pagati o da pagare. I dipendenti invece che decideranno di lasciare otterranno un incentivo all’esodo di undici mensilità che saliranno a quindici per i lavoratori inquadrati nel primo livello e con oltre 20 anni di anzianità.
«Rispetto a una società che ha comunicato di cessare la propria attività amministrative sul territorio – dice Marianna Flauto segretaria generale della Uiltucs Sicilia – l’impegno profuso da sindacati ha raccolto i suoi frutti perché ritengo sia stato raggiunto un buon accordo per i lavoratori. L’intesa riconosce ai lavoratori trasferiti una integrazione al reddito e ad alcuni ha dato la possibilità di restare anche se col sacrificio del passaggio dal contratto full-time a part-time, ma in ogni caso è previsto un diritto di prelazione a Palermo e Trapani e per eventuali posti liberi da ricoprire».
«La chiusura della sede amministrativa su Palermo è una grave perdita per la nostra città, che già due anni fa avevo perso, con la vendita, l’ultima delle grandi aziende storiche palermitane, la Randazzo. – afferma Monja Caiolo –. Purtroppo le ragioni della riorganizzazione aziendale hanno prevalso e non è stato facile individuare soluzioni condivise che permettessero di rendere meno disagevoli gli effetti del trasferimento su Bologna per i lavoratori. Con gli sforzi di tutti, dopo un’estenuante trattativa, si è arrivati alla sottoscrizione di un accordo che prova a tenere conto delle esigenze di tutti i lavoratori».
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