Ragusa, riaperta la discarica di Cava dei Modicani Solo per il trattamento poi rifiuti a Motta e Lentini

Risolta, almeno per il momento e fino al 30 settembre, la complicata vicenda del conferimento dei rifiuti del Comune di Ragusa nella discarica di Cava dei Modicani. Dopo la doccia fredda di ieri sera, quando da Palermo era arrivata la risposta del dipartimento regionale Acque e rifiuti che confermava che non c’è discarica in Sicilia che possa accogliere le 80 tonnellate di rifiuti quotidiani del capoluogo ibleo, questa mattina, in sede di conferenza di servizio, il governatore Rosario Crocetta ha trovato l’ennesima soluzione temporanea: conferimento a Cava dei Modicani, senza alcun abbancamento, con trattamento biologico dei rifiuti, e successivo trasferimento in altri siti: Lentini per il sottovaglio (frazione umida) e Motta S. Anastasia per il sopravaglio (frazione secca).

Da ottobre, poi, si dovrà andare direttamente fuori provincia. È una soluzione che, chiaramente, soddisfa il sindaco d Ragusa Federico Piccitto solo a metà: «Ciò che avrebbe potuto essere risolto attraverso una semplice procedura amministrativa, in relazione a una elementare problematica gestionale (avere un sito per conferire i propri rifiuti in discarica) – commenta – ha richiesto un lavoro straordinario e un enorme sforzo politico-amministrativo. È un risultato che, certamente, scongiura il rischio di una vera e propria emergenza sanitaria, ma che evidenzia quanto sia farraginosa la burocrazia regionale, spesso priva di chiari indirizzi politici. Non posso, pertanto, che apprezzare l’intervento del presidente Crocetta, che ha, finalmente, assegnato a Ragusa qualcosa che gli spetta di diritto e che, per ragioni che tutt’ora non conosco, per giorni non gli è stato riconosciuto: un sito nel quale conferire i propri rifiuti. Un risultato ordinario che, in una realtà come quella siciliana, diventa straordinario. Ovviamente resteremo vigili sull’intera questione».

La conferenza odierna era stata convocata per il rilascio dell’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale, sulla quale pende il parere negativo (non vincolante) dell’Arpa, per cui la discarica sarebbe a forte rischio di inquinamento ambientale, e quello positivo (vincolante) dell’Asp.

La vicenda di Cava dei Modicani, che è di proprietà dell’Ato (che è in liquidazione) si trascina da d’anni, tra proroghe ed emergenze subito rientrate. Il sito si sta esaurendo, restano liberi solo 14mila metri cubi, e il Comune ha presentato alla Regione la richiesta per conferire ancora per qualche tempo, nell’attesa di partire con la raccolta differenziata spinta (bloccata da ricorsi al Tar e al Cga, ma per la quale è stata già fatta la gara d’appalto). A Palermo, però, questa istanza è finita nei cassetti e a Ragusa il Libero consorzio ha prorogato fin quando ha potuto (l’ultima per sei mesi risale a fine gennaio), ma il 20 luglio l’ordinanza urgente e contingibile è scaduta. Per questo da Palazzo dell’Aquila si era fatta più pressante la richiesta dell’Aia alla Regione, con quest’ultima che sembrava intenzionata a rilasciarla salvo poi l’improvviso veto e la chiusura.

C’è da precisare, comunque, che rifiuti in strada a Ragusa non ce ne sono mai davvero stati. L’emergenza è stata sfiorata solo sabato mattina in periferia, ma Piccitto ha provveduto subito con un’ordinanza e già nel pomeriggio tutto è rientrato, con gli otto compattatori tornati in servizio.

A complicare ulteriormente il quadro era stata la richiesta di chiarimenti da parte del Partito democratico sulla mancata realizzazione della quarta vasca a Cava dei Modicani e sulla sua totale eliminazione dal piano triennale delle opere pubbliche. «La normativa regionale attualmente vigente sull’individuazione delle aree idonee alla localizzazione delle discariche – ha replicato Piccitto – prevede che i siti idonei non debbano ricadere in aree carsiche. Secondo uno studio geologico commissionato dalla allora Provincia di Ragusa era emerso che il sito individuato a Cava dei Modicani, proprio in quanto carsico, risultava sfavorevole per la realizzazione di una ulteriore discarica. E il piano regionale di gestione dei rifiuti – ha ricordato il primo cittadino – non prevedeva la realizzazione di alcuna ulteriore vasca nel sito di Cava dei Modicani. Non è un capriccio quindi – conclude Piccitto – l’aver eliminato dal piano triennale delle opere pubbliche tale sito, ma una semplice constatazione dei fatti».

Valentina Frasca

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