È stato ideato a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, ma veniva prodotto in serie e illecitamente in Cina. Si tratta dello stampo per creare gli arancini – o arancine, se si preferisce – denominato Arancinotto. Le Fiamme Gialle ne hanno sequestrato circa tremila pezzi. I falsi venivano importati dalla Cina da cinque ditte e rivenduti in mercati rionali e fiere, a volte anche allo stesso prezzo dell’originale, ma anche sulle più note piattaforme di e-commerce e sui social network.
A denunciare il commercio illegale è stato lo stesso rappresentante legale dell’azienda ragusana, che ha sottolineato come il fenomeno abbia danneggiato i propri affari. Il brevetto dell’Arancinotto era stato registrato nel 2014.
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