Ragusa, chiuso il cerchio sulla banda delle spaccate Altri cinque arresti, 32 gli episodi accertati dalla polizia

La Polizia di Stato conclude le indagini sulla banda delle “spaccate” arrestando altri 5 componenti. L’operazione fa seguito alle altre due tranche di catture di maggio e giugno. La Squadra Mobile, insieme ai Commissariati di Comiso e Vittoria, ha raccolto fonti di prova in ordine a 32 gravissimi fatti reato tra spaccate, furti di auto e rapine. La banda è riuscita a compiere anche 8 spaccate in una notte, spesso per accaparrarsi pochi spiccioli a fronte di ingenti danni alle strutture commerciali (fino a 20.000 euro solo per ripristinare gli infissi). Rubavano auto vecchie e robuste con sistemi di sicurezza obsoleti e le usavano come “ariete” per sfondare gli infissi in vetro o le saracinesche. Furti consumati su tutto il territorio ibleo, nessun comune è stato risparmiato, ma la base di partenza ed arrivo della banda era sempre Vittoria. Alcuni degli autori dei furti si trovavano agli arresti domiciliari ed uscivano da casa per consumare altri reati.

La Procura della Repubblica ha tempestivamente richiesto la misura cautelare al Giudice per le Indagini Preliminari che ha disposto il carcere così da bloccare la banda già a maggio. Gli investigatori della Polizia di Stato hanno continuato le indagini risalendo all’identità di tutti i membri oggi tratti in arresto, effettuando nel totale ben 13 catture. La Polizia di Stato – Squadra Mobile e Commissariati di Comiso e Vittoria – ha eseguito altre 5 misure cautelari per furti in abitazione, furti aggravati e rapina, a carico di: MELI Gabriele, nato a Vittoria il 09.10.1998, già detenuto da maggio per questi reati (custodia cautelare in carcere); BULBO Salvatore, nato a Vittoria il 17.02.1994 (custodia cautelare in carcere); SCAFIDI Paolo, nato a Vittoria il 13.05.1982, già agli arresti domiciliari per altra causa (custodia cautelare in carcere); LO MONACO Kevinnato a Vittoria il 17.11.1998 (misura cautelare degli arresti domiciliari); MOUSSA Mahmoud, nato in Egitto il 17.03.1980 (custodia cautelare in carcere).

L’ordine di cattura è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa, su richiesta della Procura delle Repubblica che ha diretto le complesse indagini degli Uffici della Polizia di Stato.

Sin dai primi giorni del 2018, gli Uffici della Polizia di Stato iniziavano a registrare numerosi fatti reato commessi, con il c.d. metodo della “spaccata”, in territorio di Vittoria e Comiso. La banda successivamente si spostava su tutti gli altri comuni della provincia iblea senza risparmiare alcun comune. Gli autori dei reati avevano messo in atto un sistema rapido e particolarmente invasivo per commettere furti ai danni di esercizi commerciali ed in alcune occasioni abitazioni private.

Inizialmente la banda di vittoriesi operava nel territorio ipparino, poi ha iniziato a spostarsi su Comiso ed altri comuni a seguito degli arresti e dei controlli disposti dal Questore di Ragusa. Gioiellerie, minimarket, profumerie, parrucchieri, panifici, farmacie, bar, distributori di carburanti e pasticcerie rientravano tra gli obiettivi dei criminali. Grazie alle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private è stato possibile trovare i primi indizi di reità, pertanto gli investigatori hanno richiesto ed ottenuto di poter intercettare le conversazioni telefoniche degli odierni arrestati.

La banda era ben organizzata nonostante la giovanissima età di quasi tutti gli appartenenti. Ognuno di loro aveva un ruolo, chi rubava le auto, chi effettuava i sopralluoghi e chi coordinava le fasi di attuazione dei furti con spaccata. Durante le indagini sono stati sventati decine di colpi già programmati dalla banda, mentre per quelli consumati sono stati raccolti elementi indiziari inequivocabili. Gli investigatori hanno difatti ricostruito ben 31 fatti reato, tra furti in abitazione, furti aggravati ed una rapina. La banda era sempre in cerca di soldi per soddisfare le proprie esigenze personali e quando non poteva realizzare le spaccate consumava altri reati, tra questi pure una rapina ad un minimarket dove non hanno esitato (Meli, Fidone e Giordanella) a puntare un grosso coltello alla gola del titolare per farsi consegnare 100 euro.

Proprio durante le attività d’indagine, come anticipato sopra, Antoci, Fidone e Giliberto venivano tratti in arresto in flagranza di reato, per fatti comunque ricostruiti dagli investigatori. Antoci era stato sorpreso in data 8.02.2018 mentre asportava merce da un camion in sosta e per questo motivo era stato arrestato dalla Squadra Mobile e sottoposto agli arresti domiciliari; Giliberto era stato arrestato in data 22.04.2018 dopo un pericoloso e rocambolesco inseguimento dagli uomini del Commissariato di Vittoria e Fidone era stato arrestato in data 30.03.2018 dalla Polizia di Stato per aver violato al misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale disposta dal Tribunale di Ragusa su richiesta del Questore di Ragusa.

La Polizia di Stato è riuscita a raccogliere diverse fonti di prova che incrociate tra loro hanno permesso di catturare gli odierni indagati così come tutti gli altri fino ad oggi arrestati. Fondamentale lo studio approfondito delle immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno permesso di ricostruire la dinamica delle spaccate e riconoscere gli autori attraverso dei segni distintivi per ognuno di loro. Dalle intercettazioni telefoniche è stato poi possibile acquisire ulteriori, importantissime, fonti di prova dalle quali emergeva anche la pericolosità degli stessi. Non esitavano davanti a nulla ed erano pronti ad usare violenza contro le vittime, come nel caso di una rapina consumata. In quella occasione Meli, Fidone e Giordanella (quest’ultimo vantandosi con la fidanzata), raccontavano della rapina ai danni di un esercente al quale avevano “spaccato la faccia” e che volevano colpire nuovamente.

(Fonte: polizia di Ragusa)

Redazione

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