Anni di violenze inaudite. Poi, la minore si confida con le insegnanti in un momento di sconforto. Dopo la segnalazione delle professoresse e del dirigente scolastico iniziano le indagini della squadra mobile di Ragusa, coordinate dalla procura ragusana, che hanno portato all’arresto del patrigno della ragazzina per violenza sessuale aggravata e continuata nel tempo.
Proposte di consumare rapporti sessuali di ogni tipo, minacce e violenze sessuali per anni. È questo il quadro che emerge dall’attività investigativa, durata molti mesi in cui la minore è stata monitorata quotidianamente, che ha permesso di raccogliere, tramite intercettazioni – ambientali e telefoniche – e testimonianze di persone informate sui fatti, gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato. Tutto ha avuto riscontro anche nel duro racconto fatto dalla bambina alle donne della polizia in presenza di una psicologa.
Le violenze denunciate sarebbero iniziate quando la piccola aveva solo 6 anni e sarebbero proseguite per
diversi anni fino al giorno in cui la minore ha trovato la forza di chiedere aiuto. La polizia ha eseguito la misura cautelare, disposta dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ragusa su richiesta della procura, dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla vittima. L’uomo in caserma, in presenza dei familiari che lo spalleggiavano, ha
inveito contro i poliziotti e ha assunto un atteggiamento di sfida. Dopo essere stato arrestato, è stato allontanato da casa e non potrà avvicinarsi alla minore.
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