A MOLTI OSSERVATORI QUELLO CHE SCRIVIAMO SEMBRERA’ FOLLIA. MA VI ASSICURIAMO CHE IL PARTITO DI CASINI NON AVREBBE ALCUNA REMORA A IMBARCARE GOVERNATORE E SENATORE. PER PROVARE A TRASPORTARLI SULLE SPONDE DI FORZA ITALIA…
Chi è che si ‘caricherà’ il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, dopo che la Sicilia è stata ‘affondata’? La domanda non è oziosa. Anzi. Soprattutto oggi che il presidente, pur con le spalle al muro, non ne vuole sapere di cedere le uniche cose nelle quali crede: le poltrone del suo Governo.
Per una somma di fattori favorevoli, Crocetta, il senatore Giuseppe Lumia e Antonello Montante controllano nove assessorati regionali su 12. In realtà, controllano anche gli altri tre di area Udc. Quello che sta avvenendo in Sicilia da un anno a questa parte non era mai avvenuto prima: non è mai successo che un non-Partito avesse tra le mani tutta l’Amministrazione regionale.
Non mancano gli assessori di area PD. Ma anche nei loro riguardi – complici anche la confusione e le difficoltà – l’influenza del Partito Democratico è blanda.
Insomma: chi comanda, oggi, in Sicilia? Di certo, gli uomini forti sono Montante e Lumia. I quali vedono come fumo negli occhi il PD. Anche se la Sicilia è allo sfascio i due comandano comunque. Insieme potrebbero avere progettato molto sulla Formazione professionale. Fondi europei da gestire senza problemi. Perché dovrebbero cedere un settore così centrale – e così ricco – al PD?
Cosa vogliamo dire? Semplice: che la nuova collocazione dell’Udc – che ormai, a Roma come a Palermo guarda al centrodestra – potrebbe aprire una nuova strada a Crocetta, Lumia e Montante.
Di fatto, in oltre un anno – questo bisogna riconoscerlo – il presidente Crocetta, in Sicilia, non ha fatto una sola cosa di sinistra. Sul Muos di Niscemi il governatore è più filo-americano degli stessi americani. L’acqua è rimasta nelle salde mani dei privati. Sui rifiuti, anche se è peggiorato tutto, in termini di rapporti economici e di potere non è cambiato nulla.
Anche la sanità e la burocrazia regionale sono nelle mani di Crocetta, Lumia e Montante. Ripetiamo: la Sicilia è alla frutta. E se si andasse al voto il non-Partito del presidente della Regione e dei suoi alleati confermerebbe il nulla.
Ma le elezioni regionali non ci saranno. E questa è la vera forza di Crocetta, Lumia e Montante: i deputati dell’Ars non rinunceranno ai ai 20 mila euro al mese. E loro, anche se la Sicilia va a fondo, resteranno a galla (una rivoluzione sociale, con l’occupazione dell’Isola, non è un’ipotesi che i tre prendono in considerazione). Dello sciopero dei dipendenti regionali di oggi si fanno un baffo.
Semmai l’ipotesi è un’altra: stringere ancora di più con l’Udc. Alla fine, sono quelli che a Crocetta, Lumia e Montante danno meno fastidio. Sono filo-americani. Sono d’accordo con l’acqua ai privati. E non ‘disturbano’ sui rifiuti, sulla sanità e sulla burocrazia.
Ovviamente, stringere con l’Udc – che ormai è tornata nel centrodestra – per Crocetta, Lumia e Montante significa avvicinarsi, se non entrare direttamente, nel centrodestra.
Ragionando, Crocetta e Lumia avrebbero tutto da guadagnare passando nel centrodestra. Nessuno gli rinfaccerebbe più quello che non hanno fatto sul Muos e sull’acqua. Anzi. Finirebbe la continua richiesta di rimpasto del PD. La Formazione resterebbe nelle mani di Lumia e Montante, allargando un po’ all’Udc, che non chiederebbe certo la guida di questo assessorato.
Non solo. Con discrezione, Crocetta, Lumia e Montante o completerebbero la ‘trasformazione’ dei tre assessori di area PD in assessori ‘cosa loro’ (prevedendo anche la sostituzione di qualcuno in caso di mancata obbedienza).
L’unica cosa un po’ fastidiosa potrebbe essere rappresentata da Forza Italia, che in Sicilia sta rinnovando il Partito. Con che faccia Vincenzo Gibino, che sta imponendo il rinnovamento a tutti – facce nuove a destra, facce nuove a manca – dovrebbe ‘caricarsi’ il Governo Crocetta?
Eppure – credeteci – l’ufficializzazione di Crocetta con il centrodestra siciliano è meno lontana di quanto sembri. Ci sarà un periodo di ‘sbiancamento’: per un po’ di mesi Crocetta e Lumia si riparerebbero sotto le ali dell’Udc, completando il ‘divorzio’ con un PD che non hanno mai amato. Il passaggio è quasi matematico perché, in termini elettorali, nel PD, Crocetta e Lumia non hanno dove andare.
Tanto vale cercare spazio tra le ‘cosce’ di quella vecchia ‘Buttana’ della politica rappresentata dalla tradizione democristiana. Alla fine, per altri 4 anni Crocetta ‘addobberebbe’ da presidente della Regione.
Certo, la Sicilia andrebbe a farsi ‘fottere’ definitivamente. Ma a loro che cosa gliene frega? Crocetta rimarrebbe presidente della Regione. Montante si terrebbe quello che ha. E Lumia, oltre a continuare a controllare la Formazione professionale, potrebbe pure trovare una mezza candidatura nell’Udc.
Lo sappiamo: dirigenti e militanti del PD diranno che siamo matti: che Lumia è un uomo di sinistra: che è antimafioso e bla bla bla.
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