Un 24enne, Vincenzo Gabriele Rampello, è stato ucciso con diversi colpi di arma da fuoco a Raffadali, nell’Agrigentino. L’omicidio è stato commesso in piazza Progresso. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che indagano sulla base del ritrovamento di due bossoli di una pistola. «I recenti episodi di tragica e inaudita violenza avvenuti in questi giorni hanno evidenziato malesseri profondi all’interno della società e delle famiglie – ha detto il procuratore Luigi Patronaggio -, acuiti dal grave isolamento provocato dalla pandemia e non adeguatamente contenuti da un sistema socio- sanitario-assistenziale non sempre pronto a erogare idonei servizi alla collettività». Il riferimento è anche alla strage di Licata del 26 gennaio scorso quando un uomo ha ucciso il fratello, la cognata e i loro due figli, di 15 e 11 anni, e poi si è suicidato. «Troppo spesso quelli che vengono definiti “gesti di follia” – ha aggiunto il magistrato che coordina le indagini dei carabinieri – sono il portato di conflitti sociali e familiari che il ‘sistema’, inteso in senso ampio e non escluso quello giudiziario, non è stato in grado di arginare e contenere».
Secondo una prima ricostruzione i colpi sarebbero stati esplosi a distanza ravvicinata. A essere stato fermato, con l’accusa di omicidio, è il padre della vittima Gaetano Rampello, di 57 anni, assistente capo coordinatore della polizia di Stato in servizio decimo reparto mobile di Catania. L’uomo, che avrebbe usato la pistola di ordinanza, è stato bloccato mentre attendeva un pullman seduto su una panchina.
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