Radio Comunitaria, spazio di resistenza contro il Coronavirus «Storie dal mondo e da dietro l’angolo per sentirci meno soli»

Per fronteggiare la solitudine dello stare chiusi in casa per scongiurare i contagi da Coronavirus, ArciTavolaTonda e Maghweb si sono inventati un progetto per sentirci tutti un po’ meno soli. Si chiama Radio Comunitaria ed è uno spazio collettivo di ordinaria resistenza, uno strumento libero e aperto per dare voce a momenti di ordinaria resistenza. «Stare a casa non significa chiudersi dentro», è il motto di base che anima il progetto. Un’idea innovativa per resistere, appunto, tutti insieme a questi giorni di clausura forzata e di separazione, durante i quali siamo costretti a rimanere a distanza gli uni dagli altri, compresi famiglia, parenti e amici. Come uscirne? Come si torna esseri umani? Queste le domande da cui prende le mosse il progetto. «Ci siamo buttati su questa avventura per sentirci meno soli e per avere uno scopo in queste giornate», racconta Epifania Lo Presti, che fa parte del team di Maghweb.

«L’Italia si è fermata, obbligata a rintanarsi dentro casa, al sicuro, lontana da mille complicazioni. Cambiano i ritmi della nostra quotidianità, si riduce lo spazio delle nostre azioni mentre il nostro tempo si dilata. Isolati e distanti, ci rifiutiamo di crederci anche soli e proviamo con tutte le nostre forze e con tutti i nostri mezzi a costruire, come sempre, comunità: ecco perché noi di Maghweb assieme ad Arci Tavola Tonda abbiamo dato vita in poche ore ad una radio che, a partire da giovedì 12 marzo alle 19 ha iniziato a trasmettere in streaming musica, storie, informazione con un focus particolare dedicato al terzo settore e al no-profit, uno dei più colpiti dallo stop dettato dalla crisi nazionale – spiega Epifania -. Una radio “comunitaria” nel nome e nelle intenzioni, fatta per unire geografie grandi e piccole sotto il segno della condivisione di modi di essere e di sentire. Dentro il palinsesto, costruito a più mani, storie di ordinaria resistenza, voci dal mondo e racconti dietro l’angolo. E soprattutto musica, anche questa, dal mondo».

E c’è tanto, in effetti, da raccontare e da rimanere ad ascoltare, proprio dall’altra parte della radio, fuori dalle mura delle case che in questo momento ci stanno proteggendo dal virus ma non ci stanno isolando. Ci sentiamo tutti meno soli ascoltando i collegamenti con gli italiano che vivono all’estero. Grazie a Radio Comunitaria, infatti, in questi giorni è stato possibile passare già per la Francia, la Spagna, l’Inghilterra e il Belgio, fino alla Svizzera. In un’altra puntata c’è stata un’incursione addirittura in America Latina. Tutti sintonizzati per ascoltare come gli altri stanno vivendo questo momento. «Questa esperienza vuole essere un modo per rimanere vicini alla nostra comunità, alle realtà associative con le quali collaboriamo ogni giorno – torna a dire Epifania -. La nostra quotidianità è fatta soprattutto di relazioni, siamo abituati a interagire tantissimo con le persone e con gli ultimi decreti emanati dal Presidente del Consiglio la cosa che più abbiamo sofferto è stata la mancanza di questo dialogo continuo. Perché anche se le tecnologie ci supportano, i rapporti vis a vis non potranno mai essere sostituiti da quelli mediati da uno schermo. La radio in tal senso ci è sembrato lo strumento per continuare a tenere vivi tutti i legami, perché più di altri si avvicinava alla fluidità di un dialogo che in questo caso diventa collettivo, attraverso trasmissioni fatte da più voci che riportano notizie e aggiornamenti da più luoghi».

La radio punta a raggiungere chiunque, con l’invito esplicito non solo ad ascoltare ma anche a contribuire, se lo si vuole: «Abbiamo creato una playlist collaborativa su Spotify e tutti possono inserire la propria musica che verrà trasmessa durante le trasmissioni – aggiunge -. Uno degli aspetti più interessanti di questa esperienza è l’aver messo assieme una grande quantità di professionisti che provengono dal mondo dell’arte, dello spettacolo e dell’informazione e che hanno deciso di rendere disponibile quella che fino a pochi giorni fa è stata la loro quotidianità, fatta di lezioni, di costruzione di cartelloni artistici e musicali, e di metterla online alla portata di tutti: c’è chi condivide favole e racconti, chi approfondimenti, chiacchiere e racconti». Una condivisione che raggiunge ogni giorno sempre più persone.

«Il riscontro che stiamo avendo è incredibile, in poco tempo in tantissimi ci stanno seguendo e mandando contributi, altri ne nascono strada facendo. In fondo è davvero semplice realizzare dei piccoli podcast – spiega Epifania -, e poi gli staff delle organizzazioni che hanno dato vita al progetto sono a disposizione per fornire supporto in remoto e dare consigli su come fare. Il nostro invito perciò rimane sempre lo stesso: invitiamo chiunque volesse contribuire con idee, contenuti o semplicemente musica a mettersi in contatto con noi scrivendoci sui canali social che abbiamo creato o alla mail info@radio-comunitaria.org». Insomma, cosa state aspettando? Sintonizzatevi per scoprire il mondo e le storie a un passo da voi. 

Silvia Buffa

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