Racconto di un Erasmus in cerca di avventure: il ghiro, il profeta e la rovina di Albione.

Albione trema.

Giorno 27 febbraio, all’1 circa, un terremoto di 5.2 gradi sulla scala Richter ci ha investito in pieno.

L’epicentro sembra essere al confine delle East Midlands e lo Yorkshire, a Market Rasen nel Lincolnshire. Trovandomi nelle West Midlands ero molto vicina all’epicentro. La zona è la stessa che l’estate scorsa ha subito gli alluvioni, alluvioni e terremoti: che coppia!

Sembrerebbe grave insomma, specie perché la BBC sta riportando tutte le testimonianze di chi ha sentito il letto muoversi, di chi ha visto i quadri cadere dato che è il terremoto più forte dagli ultimi 25 anni…Talmente forte che è stato sentito fino in Olanda ma non è stato sufficientemente forte da catturare l’attenzione dei giornali italiani.

Eppure qualche danno c’è stato, un tetto che è crollato, qualche malore forse più per lo spavento, una chiesa, quella di St. Mary Mandalene in Waltham ha subito dei danni.

Il ghiro (cioé io) dormiva soporitamente. Cioé, quando il pomeriggio seguente mi hanno comunicato che c’era stato un terremoto all’1 io ho capito che fossero le 13 e ho intelligentemente risposto che stavo pranzando e che ero in biblioteca (aperta appositamente per me, yes of course).

Dopo un sondaggio ho realizzato l’orario e sì, in effetti di notte ho sentito un certo rumore, ma essendo abituata agli sterei a tutto volume, ad ubriachi che vagano, forzano porte e urlano ho pensato che lo scruscio proventiente da un’altra vita- tanto era lontano per me- fosse l’ennesimo rito orgiastico di qualche abitante del mio sovrappopolato condominio (90 anime circa).

Cominciata la giornata nel più ovvio dei modi succedono cose “strane”. Il mio amanuense lavoro di conservazione dei libri stava per andare in aria perché ogni fotocopiatrice mi si ribellava ingratamente (ma alla fine dopo averne mandate kaputt cinque ce l’ho fatta) e verso le 3 realizzo che gli ascensori non funzionano. Mah…

Uscita fuori dalla biblioteca mi organizzo per cercare degli scatoloni in cui rinchiudere l’ armadio da spedire in Italia ma è tutto CHIUSO.

La situazione è irreale: gente che gioca a calcio, persone fuori a parlare neanche fosse il sabato del villaggio, supermercato, ufficio postale, students union TUTTO TUTTO TUTTO CHIUSO. Mancanza di corrente.

Parlo un po’ di politica con un amico che si chiede come è possibile che gli italiani siano un popolo privo di discernimento tanto da votare per dieci anni le stesse persone e poi torno a casa.

La luce non torna. Essendo buio, non vedendo una mazza, non potendo leggere, non potendo stare al pc mi corico un paio d’ore (ho pure parlato nel sonno tanto da causare il mio risveglio…ormai sogno in inglese, sapete?) e poi vado in cucina, dove la parte civile dell’appartamento giocava a carte. Tradizionalisti come sempre, giocano a trovare la Regina, chi la trova vince!

Ci rendiamo conto che siamo l’unico palazzo a non avere ancora la corrente!!!

Infatti neanche poco tempo dopo arrivano gli addetti della security (quanti agenti c’erano non ve lo so dire neanche io sembrava un film americano!) e ci dicono che DOBBIAMO EVACUARE.

Sono le sette, è ora di cena (per loro) e non è il caso visto che manca la corrente (quindi il FIRE ALARM non funziona) di mettersi a cucinare rischiando di diventare piromani. In pratica ci hanno pagato una cena, dato un voucher, e mandato tutti a mangiare fuori!

Dovevate vedere una mandria (90 per condominio, i palazzi sono 4 di cui tre senza luce, contate voi io non ci riesco) guardata da tutti gli altri 12 condomini che indicavano e dicevano “siete voi gli unici sfigati senza corrente alle 8 di sera???”.

Non chiedetemi come si fa a stampare non so quanti buoni pasto, preparare la reception e relativo personale per ricevere la mandria e dargli il buono, allestire il caffé della library per una cena a sorpresa, il tutto in non so quanto tempo con un’efficienza pazzesca!

Consumato il poco lauto pasto, il mio appartamento ha avuto la corrente.

Il profeta amico e collega Vincenzo, mi aveva giustappunto detto pochi giorni prima di alzare lo sguardo al cielo e guardare Orione, costellazione visibile dalle mie parti e non in terra di Sicilia, illuminazione permettendo, mi disse l’astrofilo Vincenzo, l’avrei senz’altro vista descrivendomene la forma. Andata a farsi benedire la luce, fu così che vidi Orione, non perché l’abbia individuata da sola –giammai sono proprio negata- ma perché ho domandato quale fosse e mi è stata indicata. Va di moda comunque, tutti col naso all’aria a guardare le stesse stelle.

Ho inoltre dato la mia personale versione dei fatti a mia madre: terremoto ore 13, luce che è saltata, evacuazione, pranzo e rimpatrio nei miei appartamenti (certo Lucia, come dici tu) mettendo a quella poveraccia la pulce nell’orecchio quando i giornali italiani non hanno riportato il terremoto più forte dagli ultimi 25 anni!

Le cannonate non bastano a svegliare il ghiro che dorme!

A voi la versione corretta dei fatti: terremoto all’1 di notte del 27 febbraio, 5.2 della richter, epicentro nel Lincolnshire, fotocopiatrici in palla ma non certo per il terremoto, black out di 5 ore o forse più ma solo nel campus perché a Coventry dicono si stava bene dunque dobbiamo supporre che la luce si è tolta per un ordinario guasto, evacuazione nel caso avessimo dato fuoco allo stabile e cena gratis.

E sono pure ritornata su a riveder le stelle!!!

La povera Albione se l’è passata male rischiando la rovina ma io non mi sono accorta di nulla se non quando la BBC ha strombazzato la notizia ai quattro venti!

Gli inglesi ovviamente sono sconvolti: il loro ordine mentale è stato stravolto!!!

Lucia Occhipinti

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