Racconti nel cassetto? Metteteli in rete

«Viste le potenzialità di Internet abbiamo ideato questo premio, per dare voce ai giovani talenti che amano cimentarsi nella scrittura creativa». Così Demetrio Brandi, presidente e ideatore del premio letterario “Racconti nella rete”, parla dell’iniziativa promossa dall’associazione LuccAutori, che quest’anno è giunta alla sesta edizione. L’occasione per discuterne è stata un convegno organizzato dalla Facoltà di Lettere e Filosofia, che si è tenuto all’auditorium dei Benedettini il 18 maggio scorso. Tra gli intervenuti, oltre a Brandi, Rosaria Sardo (docente di Lingua italiana della Facoltà di Lettere di Catania), Andrea Schembari (del Dipartimento di Filologia moderna dell’Università di Catania) e Bruna Lucia Giliberto, vincitrice dell’edizione 2006 del premio.

Il premio vuole essere un trampolino di lancio per quelle persone che hanno scritto un racconto e sognano di vederlo pubblicato. E ci sarà tempo fino al prossimo 31 maggio per proporre i propri lavori, tramite il sito www.raccontinrete.it. Il successo del premio – è stato sottolineato durante il convegno – trova conferma sia nella cresciuta qualità degli elaborati che sia nel numero dei partecipanti. «La soddisfazione più grande – spiega ancora Brandi – è realizzare il sogno di questi giovani scrittori. Le case editrici ricevono centinaia di manoscritti e richieste di collaborazione, ma non possono dar spazio a tutti. Il concorso si pone questo obiettivo: offre uno spazio d’espressione e d’ascolto a quegli esordienti che vogliono mettersi alla prova e confrontarsi con altri scrittori e con i lettori».

I vincitori – selezionati da una giuria tecnica – saranno 25. I racconti saranno pubblicati in un’antologia edita dalla Newton & Compton: un buon biglietto da visita per degli scrittori esordienti. Gli altri racconti saranno in ogni caso inseriti nell’archivio on-line della manifestazione.

«La rete può diventare la nuova fabbrica della letteratura?». È la domanda che si pone Andrea Schembari. E la risposta è affermativa. «Negli ultimi quarant’anni si è verificato un gran proliferare di mezzi di comunicazione. Visto che Internet è oggi d’uso comune, bisognava rinnovare le possibili fruizioni dell’opera letteraria». Schembari si è anche soffermato sulla pratica della scrittura e della riscrittura. «Oggi non si scrive più, ma si riscrive. Prima d’essere scrittori siamo lettori. Chi scrive tende sempre a riallacciarsi a modelli forti. Come diceva Calvino, nulla nella letteratura esiste che non sia stato già scritto».

Un modello forte – addirittura Omero – è anche quello cui si è ispirata la giovane scrittrice catanese Bruna Giliberto, vincitrice dell’edizione 2006 con il racconto Circe. L’autrice si è soffermata sull’importanza che può avere un premio come questo in una terra come la Sicilia, dove le possibilità di emergere sono veramente poche. «Il mio racconto – spiega – nasce dall’amore per la mitologia. Come è nato? Ho iniziato a scrivere “de panza”, come si dice nel nostro gergo. La scrittura è un momento di sfogo controllato, il vero scrittore è colui che ama scrivere ed è ufficialmente riconosciuto». L’originalità del racconto sta nella scelta di dar voce a Circe facendone una personificazione sensuale. Una scelta che può permettere al lettore perfino di ignorare il rinvio alla fonte classica.

 

Per maggiori informazioni

www.raccontinellarete.it
info@raccontinellarete.it

Agata Pignataro

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