La documentazione sulla gara settennale per la raccolta dei rifiuti è stata inviata all’Anac ieri. Così da stamattina si possono cominciare a contare i giorni che mancheranno alla pubblicazione del maxi-bando sull’igiene urbana del Comune di Catania. Non si può ancora dire che la storia dell’appalto più complicato della città sia conclusa, ma sicuramente un altro capitolo si appresta alla chiusura. Ci è voluto quasi un anno alla giunta guidata dal sindaco Salvo Pogliese per tirare le fila dell’affaire rifiuti, che tante pene ha causato all’amministrazione dell’ex primo cittadino Enzo Bianco. Come MeridioNews aveva già avuto modo di raccontare, l’appalto sarà diviso in quattro lotti e prevederà modalità di raccolta differenziata diverse rispetto a quelle contenute nel piano d’intervento approvato dal Consiglio comunale etneo nel 2016 e adesso «aggiornato». Secondo quanto appreso da questa testata, i criteri per la partecipazione al bando sarebbero meno stringenti: anziché 28, come in passato, sarebbero stati ridotti a cinque. Tanti quanti quelli dell’ultima gara ponte (quella vinta dalla Dusty unica partecipante), ma – a quanto sembra – diversi.
Con più lotti e una barriera all’ingresso ridotta, dovrebbe essere più semplice anche per le piccole aziende tentare di contendersi l’appalto. Dal momento in cui la Srr di Catania – la società di regolamentazione dei rifiuti – pubblicherà l’appalto, la gara dovrebbe rimanere aperta per almeno un mese e cinque giorni. Al termine dei quali la commissione dovrebbe procedere con la valutazione delle eventuali offerte e, successivamente, all’aggiudicazione. Se l’ottimismo che permea gli uffici dovesse essere confermato e l’Anac dovesse rispondere in tempi brevissimi, comunque, non ci sono i tempi tecnici perché da qui all’inizio di giugno si possa arrivare a un nuovo (o a nuovi) gestore (o gestori) dell’igiene urbana cittadina. Non è chiaro, però, se si provvederà a una proroga della gara ponte aggiudicata a Dusty o se, invece, si farà una ulteriore gara ponte per governare l’interregno. Quest’ultima opzione, finora, è stata esclusa dagli addetti ai lavori.
Tra le cose che non è ancora dato sapere ci sono, inoltre, l’importo della gara e il numero di lavoratori che saranno previsti nel capitolato d’appalto. «Prezzo di mercato», si limitano a ripetere i bene informati, senza però confermare i 350 milioni di euro (orientativi) dei quali si discute da ormai anni. Quel che è certo, invece, è che la spazzatura a Catania è roba che scotta: all’ex sindaco Enzo Bianco è costata la condanna dei suoi fedelissimi Orazio Fazio e Massimo Rosso, accusati di corruzione nell’ambito dell’inchiesta Garbage affair della procura di Catania. Un blitz che, a qualche mese dalle elezioni amministrative, ha reso più difficoltoso il percorso di Bianco verso la rielezione, poi sfumata. L’ex ragioniere generale Rosso e l’ex tuttofare dell’Ecologia Fazio avrebbero costruito un sistema di favori con l’imprenditore Antonio Deodati, patron della Ecocar e, prima ancora, della Ipi.
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