C’era anche una bomba tra i rifiuti ritrovati ieri dai volontari della seconda Raccolta indiscriminata a piano del Vescovo, nel territorio di Zafferana Etnea. La cinquantina di persone che si è radunata nel parco dell’Etna ha trovato un ordigno di natura sconosciuta, finito ai piedi di un albero a pochi metri da un’area attrezzata pubblica. Solo dopo l’intervento dei carabinieri, che hanno messo in sicurezza l’area, per i volontari è iniziata la pulizia vera e propria. Per nulla intimoriti dal primo – e assolutamente inaspettato – rifiuto a dir poco speciale, i partecipanti si sono armati di sacchetti per la raccolta differenziata forniti dal comune etneo e hanno preso d’assalto la zona.
Grazie alla spazzatura raccolta è stato possibile anche fare una sorta di analisi delle abitudini alimentari di chi frequenta l’Etna. Moltissima plastica, piatti e bicchieri su tutto, ma anche bottiglie di birra e vodka, lattine e moltissima carta alluminio con ancora qualche resto dei panini diligentemente preparati dai villeggianti. Fuori menù qualche busta, anche di dimensioni riguardevoli, gli immancabili laterizi accompagnati da qualche pneumatico e pezzi di ferro talmente arrugginiti da non permettere più di distinguerne la funzione originaria. Fuori concorso, la pelle di un serpente che ha deciso di fare la muta a pochi passi dal sentiero di accesso.
Mostrando quasi fastidio per un gruppo armato di guanti e ramazze, i gitanti della domenica che si trovavano nella zona hanno trovato più interessante la discesa di due volontari – coordinati dal soccorso alpino – nella grotta del Coniglio. Ma anche lì non sono mancate le amare sorprese: rifiuti di ogni genere gettati all’interno di una cavità creata da una delle innumerevoli colate che l’Etna nei millenni ha riservato. A lavori ultimati, e dopo un rapido ma sostanzioso pranzo, la tanto attesa passeggiata verso le cascate di Acqua Rocca.
«Così come abbiamo promesso la prima volta, a Nicolosi, possiamo già anticipare che ci saranno nuove iniziative», dice Giuseppe Distefano di Etna walk. A lui fa eco la speaker di Radio lab Aurelia Mammana: «Non abbiamo intenzione di fermarci qui, stiamo già iniziando a guardarci intorno per trovare il prossimo obiettivo». Il filo diretto con i volontari può essere mantenuto grazie al sito www.raccoltaindiscriminata.com che ospiterà le foto scattate nei primi due raduni.
«Aiuta i rifiuti a trovare la strada giusta», questo lo slogan scelto per il cartello con i loghi degli organizzatori (Etna walk, Etna sci, Radio lab e CTzen) posizionato all’ingresso dell’area attrezzata. Una strada che non sia all’interno di un parco già martoriato dall’incuria e dalla burocrazia.
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