Racalmuto, primo giorno di scuola shock per venti ragazzi: la scuola non c’è…

NELL’EDIFICIO SONO IN CORSO I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE. L’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE NON HA ANCORA COMUNICATO DOVE SI DOVRANNO SVOLGERE LE ELEZIONI. TUTTO QUESTO NEL GIORNO IN CUI UNA MANIFESTAZIONE RICORDA UNO SCRITTORE – LEONARDO SCIASCIA – CHE HA INSEGNATO IN UNA SCUOLA DI RACALMUTO. STASERA CI SARA’ ANCHE ROSARIO CROCETTA TANTO PER DARE UN TOCCO PIRANDELLIANO A TUTTA QUESTA STORIA

Oggi è iniziato, si fa per dire, l’anno scolastico a Racalmuto, all’Istituto d’Istruzione Superiore Statale ‘Guglielmo Marconi’ di Racalmuto. Solo che alcuni ragazzi – sembra incredibile! – non hanno trovato la scuola aperta.

Quella che vi raccontiamo è la storia di venti ragazze e ragazzi, iscritti al primo anno, ma ancora in attesa di sapere se la loro prima classe verrà autorizzata dall’Ufficio Scolastico Regionale.

A Racalmuto è l’unico istituto scolastico di istruzione superiore. L’alternativa, per i ragazzi, è fare i pendolari. Con i costi che ciò comporta e con i tempi che corrono, per molte famiglie è meglio far studiare i figli nel proprio paese.

Stamattina venti ragazzi hanno tentato invano di recarsi a scuola. Arrivati nei pressi del solito Istituto, hanno visto affisso sul cancello un cartello con su scritto: “Lavori in corso, vietato l’ingresso ai non addetti ai lavori”.

L’ente preposto a sistemare l’istituto, l’ormai ex Provincia Regionale di Agrigento, con il suo commissario, il dott. Benito Infurnari, tra l’altro originario di Racalmuto, dopo circa 15 anni di lunghe ed estenuanti attese e dopo le prese in giro da parte dei due ex presidenti di provincia, Enzo Fontana ed Eugenio D’Orsi, ha iniziato i lavori di ristrutturazione.

Lavori che serviranno a mettere in sesto la metà dei locali della scuola, dichiarati inagibili ed inutilizzati da parecchi anni. Sono aule e sale in cui c’erano i laboratori e l’aula magna chiuse da alcuni anni, perché i pilastri e le travi delle strutture portanti sono lesionati.

A quel punto i ragazzi si sono informati per sapere in quali locali dovrebbero iniziare l’anno scolastico. E hanno scoperto che i locali che dovrebbero sostituire la scuola inagibile non ci sono!

Gli studenti hanno rintracciato gli insegnanti. Tutti, studenti e insegnanti, sono finiti in una grande sala del Castello Medievale.

Gli insegnanti hanno detto: “State sereni, a giorni, forse, fra qualche settimana, potremmo iniziare regolarmente le nostre lezioni”.

Ma le sorprese non sono finite qui. Con altrettanta serenità, ai venti iscritti della prima classe ed ai loro genitori, ad anno scolastico iniziato, è stato comunicato che l’apertura non è stata ancora autorizzata dall’Ufficio Scolastico Regionale!

Queste ragazze e ragazzi di 14 e 15 anni che, per legge, devono assolvere ai loro obblighi scolastici, hanno sì o no il diritto di sapere che fine faranno, ad anno scolastico già iniziato e dopo aver pagato le tasse d’iscrizione?

Tutto questo succede nel paese del conosciutissimo maestro di scuola, il celebre scrittore Leonardo Sciascia che ha insegnato per parecchi anni, proprio a Racalmuto, esattamente ad una ventina di metri dal mio Istituto, nelle scuole elementari ‘Generale Macaluso’, dove c’è ancora, ed è visitabile, un’aula a lui dedicata.

Negli anni Cinquanta lo scrittore di Racalmuto, nel suo primo libro di successo, pubblicato dall’editore Laterza di Bari, Le Parrocchie di Regalpetra, esattamente nel capitolo intitolato “Cronache scolastiche”, si soffermò sulle tristi condizioni in cui vivevano i numerosi figli di operai, minatori e contadini che frequentavano la scuola dove egli provava ad esercitare il difficile mestiere di insegnante; le disagiate condizioni economiche e sociali in cui versavano le povere famiglie di quei disgraziati alunni costringevano, mamma e papà, a farli lavorare, sin da bambini, alla stregua dei carusi delle miniere di zolfo, di cui si è anche occupato l’insuperabile scrittore e commediografo agrigentino, Luigi Pirandello, nella novella “Ciaula scopre la luna”.

Questo Istituto è un importante presidio culturale che ha contribuito, in maniera determinante, a preparare quelli che, in passato, hanno trovato, proprio grazie a questa scuola, un lavoro ed una dignità di donne ed uomini capaci di affrontare con coraggio il futuro.

Per questa scuola, per gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Statale ‘Guglielmo Marconi’ i problemi non sono una novità. Tre anni fa è stato chiuso il corso di tecnico di impianti ed adesso quello di tecnico dei servizi sociali.

E tutto ciò, sta avvenendo, mentre il Comune di Racalmuto sta sfornando convegni su convegni e sta presentando libri a raffica, di tutti gli autori possibili ed immaginabili, il tutto sempre per onorare la memoria di Leonardo Sciascia.

Stasera, per esempio, mentre la scuola è chiusa per lavori in corso e gli alunni rimangono fuori, a Racalmuto si celebra “La strada degli scrittori”, manifestazione per ricordare, supponiamo, che in questo paese è nato e ha vissuto uno dei più grandi scrittori italiani del ‘900, il già citato Sciascia.

Si parla di cultura. Ma nessuno si è accorto che, da tre anni a questa parte, è stata decretata, con la mancata autorizzazione dell’apertura delle prime classi, la chiusura dell’unica scuola d’istruzione superiore che c’è nel paese di Leonardo Sciascia.

Intanto stasera, a Racalmuto, si parla di letteratura e di cultura. Ci dovrebbe essere, tra gli altri, il presidente della Regione, Rosario Crocetta. In un’atmosfera così particolare, con questi paradossi, la presenza del governatore dell’Isola ci sta benissimo…

Non sarebbe meglio onorare la memoria dello scrittore di Racalmuto, magari presentando qualche libro in meno, facendo a meno di qualche convegno e tentare piuttosto di salvare un luogo dove la cultura, il sapere, le conoscenze e l’acquisizione delle opportune competenze, è un obbligo morale e civile, oltre che un obbligo di legge, per assicurare un futuro anche ai figli dei tanti genitori del paese di Leonardo Sciascia?

 

Redazione

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