Racalmuto, la grande truffa delle tasse più ‘salate’ d’Italia

da Salvatore Petrotto
ex Sindaco di Racalmuto,
riceviamo e volentieri pubblichiamo

“Nauseanti gli attacchi di ex amministratori”, così titola il prestigioso periodico Malgrado Tutto un’intervista rilasciata dai tre commissari straordinari, insediatisi al Comune di Racalmuto il 10 aprile scorso, a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale per delle presunte infiltrazioni mafiose.

Questa è stata la loro amara considerazione, in risposta ad una rivolta cittadina contro il vertiginoso innalzamento di tutte le tasse e tributi comunali, in modo particolare della tassa sui rifiuti, aumentata da un anno all’altro di circa il 100 per cento: la più cara d’Italia per un servizio che dire pessimo è poco.

Salvo a scaricare le responsabilità su chi, da sempre, ha denunciato alle autorità giudiziarie le illegali gestioni dei servizi pubblici comunali. O, peggio ancora, si punta il dito accusatore contro i 140 lavoratori precari, 70 dei quali senza contratto, pagati quasi interamente dalla Regione siciliana, sostenendo che pesano sul bilancio del Comune, quando costano poco più di centomila euro l’anno ed assicurano tutti quanti i servizi pubblici locali al modico costo di tre impiegati di ruolo.

Non me ne vogliano, questi nostri illustri funzionari dello Stato italiano, se mi lascio andare a qualche ardita considerazione sulla sensazione di nausea che loro hanno provato. Sono venuti accompagnati a Racalmuto dal Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri ed accolti nel Palazzo di Città, dal giornalista di Canale 5, Gaetano Savatteri, e dal suo collega del Corriere della Sera, Felice Cavallaro.

Sono stati presentati ai Racalmutesi da Giuseppe Catanzaro (foto a destra, tratta da perlacittà.it), vice presidente di Confindustria Sicilia e titolare di una delle più grosse discariche di rifiuti solidi urbani. Il Catanzaro raccoglie nella sua discarica privata (fino ad alcuni anni fa, nell’Agrigentino le discariche erano comunali), i rifiuti di mezza Sicilia. La sua attività industriale consiste nel sotterrare rifiuti, facendo pagare a Comuni e cittadini oltre 100 euro per ogni tonnellata di immondizia a lui conferita.

Egli opera, ad Agrigento ed in altri 18 Comuni, compreso Racalmuto, assieme a due aziende agrigentine che curano il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, attraverso affidamenti diretti, senza gara, in proroga da 5 anni a questa parte e che sono costati qualcosa come 300 milioni di euro.

Si tratta come ben si può capire di servizi tra i più cari d’Italia ed il cui esorbitante costo ha fatto lievitare le bollette dei rifiuti che pagano i cittadini, nell’arco degli ultimi anni. L’aumento delle bollette è stato di ben oltre il 400 per cento rispetto a quando la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti erano assicurati direttamente dai Comuni.

Inoltre tale gestione ha provocato il dissesto finanziario di tutti quanti i Comuni, costretti a compartecipare alle spese di questi costosissimi e pessimi servizi. Il Comune di Agrigento (foto a sinistra tratta da teleakras) ha contratto debiti per trenta milioni di euro con l’Ato rifiuti e di conseguenza con le società che hanno ricevuto questi costosissimi affidamenti diretti, in proroga per 5 anni.

Il debito complessivo di 19 Comuni dell’Agrigentino ammonta ad oltre 65 milioni di euro! L’unico comune in regola con i pagamenti è, sentite un po’, Racalmuto che deve soltanto corrispondere 800 mila euro, ovvero la quota di compartecipazione dovuta dal 2011 ad oggi: guarda caso il periodo in cui è stato commissariato!

Il sottoscritto ha denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento queste scellerate gestioni e tanto altro ancora che riguarda anche la vicenda dell’Ato idrico, nel febbraio del 2011, 4 mesi prima di dimettermi da sindaco di Racalmuto.

Credo di avere contribuito a svelare tutte quante le magagne che riguardano la gestione dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti e dei servizi idrici ad Agrigento e provincia. Ritengo che non dobbiamo dimostrare nulla di nuovo quando diciamo che i cittadini di Agrigento e provincia pagano le bollette più care d’Italia, il 400 per cento in più rispetto al Centro Nord Italia, per dei servizi assolutamente pessimi!

Ciò che non capisco è il perché chi denuncia pubblicamente od alla Procura della Repubblica queste cose, deve fare la mia fine! Crocifisso come un povero Cristo, tenuto alla larga dalle Istituzioni dello Stato che sempre ho cercato di servire, in quanto espressione dei cittadini e degli interessi della collettività!

Ora addirittura devo constatare di suscitare un certo disgusto, addirittura ho appresso di suscitare un profondo senso di nausea! Perché chi ha denunciato come me, coloro i quali hanno saccheggiato i bilanci dei Comuni (tutti quanti portati al dissesto finanziario), ed hanno fatto pagare le bollette di acqua e rifiuti tra le più care d’Italia (il 400 per cento in più rispetto al Centro Nord Italia), suscita questo senso di nausea?

In una intervista rilasciata nel 1964, Jean Paul Sartre affermò che un romanzo come ‘La nausea’ non conta nulla, se nel mondo esistono bambini che muoiono di fame. “È dunque questa, la Nausea: quest’accecante evidenza? Quanto mi ci son lambiccato il cervello! Quanto ne ho scritto! Ed ora lo so: io esisto – il mondo esiste – ed io so che il mondo esiste. Ecco tutto. Ma mi è indifferente. È strano che tutto mi sia ugualmente indifferente: è una cosa che mi spaventa.”

“Tutto è gratuito, questo giardino, questa città, io stesso. E quando vi capita di rendervene conto, vi si rivolta lo stomaco e tutto si mette a fluttuare… ecco la Nausea.”

“Ammiro come si possa mentire appoggiandosi sulla ragione”. Scusate se ho concluso le mie poco commendevoli considerazioni con delle citazioni del filosofo francese Sartre, conosciuto anche come lo scrittore de ‘La nausea’.

Scusate ancora, ma non è colpa mia se Racalmuto è stato anche il luogo delle meditazioni letterarie, oltre che morali e civili, di un altro grande intellettuale, Leonardo Sciascia. Non ce la sentiamo di colpevolizzare un popolo intero che si ribella perché privato della libertà di scegliere i suoi rappresentanti istituzionali attraverso delle libere elezioni, per delle presunte infiltrazioni mafiose, quando la mafia si annida altrove e voi credo che ve ne siete resi conto!

E neanche si possono colpevolizzare migliaia di cittadini racalmutesi, circoli, associazioni di categoria, sindacati, rappresentanti politici, che raccolgono firme contro delle palesi ingiustizie fiscali per dei servizi pessimi e tra i più costosi d’Italia!

Non possiamo liquidare tutto esternando una sensazione di nausea! Comprendiamo che non è difficile provare nausea di fronte alle montagne di rifiuti che avete trovato a Racalmuto ed in mezza provincia di Agrigento, a causa dei continui disservizi. Ma sostenere la mia denuncia alla Procura della Repubblica di Agrigento, visto che c’è un’inchiesta in corso, sulla gestione dei rifiuti e dell’acqua, forse avrebbe contribuito a non essere colti alla sprovvista dalla vostra comprensibilissima sensazione di nausea!

Redazione

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