Questioni di grilllismo-leninismo

Si possono raddrizzare le gambe ai cani? Certamente no. Possono i cani mordersi la coda? Nemmeno. Può esistere un movimento rivoluzionario guidato attraverso internet? Assolutamente no.

Vediamo perché.

Per rivoluzione, nell’accezione comune, si intende ”movimento organizzato e violento con in quale si instaura un nuovo ordine sociale e politico”.

Per raggiungere i suoi obbiettivi il movimento si dota ( più spesso vi si trasforma) di uno strumento operativo che si chiama partito, ovvero, di una associazione di persone che condividono la stessa concezione politica e sociale e cercano di attuarla attraverso la conquista del potere politico.

Che un partito cosi strutturato possa essere democratico è ancora tutto da dimostrare, e sto parlando di democrazia interna(la formazione della volontà rivoluzionaria,la identificazione dei metodi e di mezzi, insomma, la vita interna del partito nel senso più ampio) e di quella esterna(rispetto delle regole in essere, rispetto degli altri partiti e dei suoi leader e rappresentanti, accettazione dei metodi democratici di competizione politica). E’ tutto da dimostrare se almeno la democrazia interna in un partito rivoluzionario sia necessaria o quantomeno utile. Priorità assoluta di un partito rivoluzionario è affermare la rivoluzione. Tutto il resto, si dice, verrà dopo, ma la storia ci insegna che tutto il resto non viene mai. L’esperienza del partito bolscevico fondato, organizzato e guidato da Lenin è illuminante. E lo è anche per un altro aspetto, che è quello che qui mi interessa sviluppare.

Le regole ferree che tenevano uniti i bolscevichi della prima ora e quelle che li soffocarono poi non hanno niente da spartire con internet, facebook e twitter. Nessuno può sperare di tenere sotto il suo controllo nessuno se non dispone di mezzi di coercizione. Mezzi di cui non dispongono i partiti, figurarsi i movimenti virtuali. La diaspora che sta vivendo il Movimento 5 stelle era prevedibile, ineluttabile. Solo la miopia e la inadeguatezza politica di Grillo non l’ha vista. La rivoluzione, quella vera, si realizza in modo e con mezzi estraparlamentari. Se vince, i mezzi estraparlamentari diventano l’ossatura del nuovo assetto dello stato.Se non vince è destinata a dissolversi.

Non si dà rivoluzione all’interno dei sistemi democratici e parlamentari “per la contraddizion che nol consente”.

E poiché il Movimento 5 Stelle nasce con l’obbiettivo di cambiare lo stato abiurando la violenza, in modo elitario e senza compromessi ai quali peraltro nella sostanza e nella forma Grillo si è sottomesso (tutti ce lo ricordiamo in giacca e paltò all’incontro con Napolitano!), ecco che esso è destinato a implodere e quindi a scomparire.

 

Francesco Busalacchi

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