Quasi amici sotto il cielo di via Vanasco All’Argentina il film francese dell’anno

Due handicap, da un lato quello fisico del ricco Philippe, rimasto tetraplegico dopo un incidente in parapendio, e dall’altro quello sociale di Driss, senegalese di periferia appena uscito di prigione. Due mondi apparentemente opposti che si incontrano, si completano e si aggiustano a vicenda. Una storia raccontata sul grande schermo dai registi e sceneggiatori francesi Olivier Nakache e Eric Toledano, che con Quasi amici hanno sbancato i botteghini, sia in patria che nel nostro Paese. E che per questo si sono meritati due serate all’Arena Argentina, dove la loro pellicola verrà proiettata sabato 4 e domenica 5 agosto.

Il film è basato su una storia vera e liberamente tratto dal libro autobiografico di Philippe Pozzo di Borgo Il diavolo custode, che racconta il suo rapporto di amicizia con l’aiutante di origini algerine Abdel Yasmin Sellou. La quarta pellicola del sodalizio, e la prima che arriva sugli schermi italiani sulla scia del consenso di pubblico avuto in Francia – è infatti il film francese di maggior successo di tutti i tempi dopo Giù al nord del 2008 – racconta con leggerezza una storia dai temi delicati: la malattia, la povertà, la diversità razziale.

Un film in cui si scherza sulla disabilità ma senza deriderla. Le battute da ignorante di Driss riescono a rompere gli schemi e gli stereotipi sull’handicap, e il suo umorismo senza tatto, che può apparire addirittura brutale, contribuisce a conferire alla storia realismo e autenticità. Protagonista è il diverso che scuote la vita e l’arricchisce. L’handicap di Philippe che vive in un ambiente pieno di regole e bon ton entra nella quotidianità incasinata di Driss. E i problemi del ragazzo della banlieue parigina con tutta la sua sfrontatezza ed energia ravvivano quella del ricco borghese. L’immobilità di uno – nell’ottima interpretazione di François Cluzet, che immobile lascia dire tutto alle sue espressioni facciali – si scontra con la prorompente fisicità dell’altro, interpretato dal bel comico Omar Sy. Così come sono mostrate le contraddizioni di Parigi, quella dorata dei salotti del ricco centro e quella grigia della povera periferia. Contrasti che finiscono per sposarsi senza però scadere nella banalità, come accade con la colonna sonora, in cui la musica di Ludovico Einaudi si mescola a quella classica e ai brani degli Earth wind and fire.

Quasi amici è la storia di un’amicizia che non conosce confini etnico sociali, che diverte ed emoziona. E chi a Catania se l’è persa potrà godersi Les intouchables, gli intoccabili del titolo originale, che insieme possono sfrecciare a tutta velocità a bordo di una Maserati e farla franca con la polizia, anche sotto il cielo di via Vanasco.

[Foto di JEnny5305]

Agata Pasqualino

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