Quanto valgono i tuoi bisogni?

Non si parla, per stavolta, di bisogni dell’anima che sicuramente hanno per tutti noi valore inestimabile, ma di semplici bisogni fisiologici che, alla stazione di Catania, “valgono”  ben 50 centesimi.

 

Se capita di trovarsi alla stazione per andare a prendere un amico o magari ci si trova ad aspettare l’ennesimo ritardo di un treno, l’attesa può diventare lunga. Allora tra un caffè e qualcosa da mangiare si può anche aver bisogno di un bagno.

 

Come in tutte le stazioni italiane si va alla ricerca dell’indicazione che suggerisce la più vicina locazione del bagno pubblico interno alla stazione e ci si ritrova davanti ad una porta automatica che richiede l’inserimento di una moneta da 50 centesimi per potere usufruire del bagno stesso. Un cartello spiega poi che tutti i servizi sono a pagamento e sono funzionanti giornalmente dalle 05.00 alle 22.00.

Provando a parlare col responsabile di tale disservizio o con qualcuno che possa spiegare questa strano e originale modo di accompagnare l’attesa di viaggiatori e passanti di turno si viene indirizzati dall’Ufficio Informazioni ai piani alti, dove dai vari capi e sottocapi si riesce a sapere solo che i bagni a pagamento nelle stazioni fanno parte di una direttiva nazionale e, quindi, non dipende direttamente o soltanto dalla stazione di Catania. L’orario di funzionamento dei servizi si riferisce all’orario del primo e dell’ultimo treno con presenza di viaggiatori ed è lo stesso orario che effettua il bar all’interno della stazione.

 

Tutto ciò che però si può palesemente constatare è che, direttiva nazionale o no, esistono le lamentele dei cittadini catanesi e di quei tanti turisti sprovveduti e quasi “affascinati” da tale particolare costume.

Elisa Evola

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