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Quanta ipocrisia su Miccichè: cari politici, ecco 3 motivi per cui dovreste drogarvi (di più)

Non vorremmo istigare a delinquere, così, per l’acquisto della cocaina, politici siciliani, fateci una cortesia, usate la vostra macchina. Per il resto, e per quanto ci riguarda, forse, se vi drogate è meglio. Anzi: se vi drogate di più. Perché molti hanno il sospetto che la cocaina, tra la classe dirigente siciliana, giri e giri parecchio. Ma dato che conosciamo anche politici che non si drogano, e sappiamo come ragionano e cosa hanno fatto per la nostra isola, allora, bé, la droga forse potrebbe essere una soluzione. E per quanto riguarda invece i politici drogati, sorge il sospetto che forse siano di manica stretta, non spendono abbastanza in droga: drogatevi più spesso e drogatevi meglio. E che diamine!

L’indignazione verso Gianfranco Miccichè, sotto indagine per peculato perché usava l’automobile di servizio per sbrigare faccende che esulavano (questa l’accusa) dalla sua attività politica, tipo comprare il pesce e la droga, ci sembra esagerata e soprattutto ipocrita. Innanzitutto perché viviamo in una democrazia rappresentativa, e dato che gli italiani si drogano quasi tutti, dal piastrellista al chirurgo, dall’avvocato al professore universitario, dalla escort alla casalinga, per il politico “rappresentante”, voglio dire, drogarsi è un obbligo: come lo “rappresenti” il drogato senza drogarti? Senza la cocaina, all’Ars aumenterebbe la distanza, come si dice, tra la politica e il paese reale, che è strafatto.

Certo: non vale solo per la Sicilia, eppure io, da tempo, ho come l’impressione che drogarsi e vendere droga sia di fatto il ramo principale dell’economia isolana ed è grazie alla cocaina se non ci sono stati disordini sociali in seguito all’abolizione del reddito di cittadinanza. Come tutti sanno e come ci suggeriscono gli studi e le tabelle e i grafici (prego la regia di mandare il grafico), in Sicilia c’è più povertà e più disoccupazione. E lo spaccio è comunque uno sbocco sicuro. E’ un po’ come il “pezzo di carta” di una volta o, per dire, il panificio. La pallina aumenta la velocità della moneta, come vi potrà dire qualunque commercialista (meglio se drogato): aumenta la quantità di denaro circolante. Da quando gli assegni non possono più girare, girano le palline, che hanno un valore di scambio. A me sembra lampante. Ci sono quelli che lavorano, staccano di lavorare, e si vanno a comprare la cocaina da quelli che non hanno lavoro: la cocaina è un grande redistributore di ricchezza.

E poi viene da chiedersi, ma allora che minchia gliel’hanno data a fare ‘st’auto blu a Miccichè? Per guardarla? Gliel’hanno pagata i cittadini con le tasse? E allora almeno che la usi! Se no sono soldi buttati. Anzi: prendere le arancine (a parte l’uso errato del termine, per quello sì, ci vorrebbe l’obbligo di dimora a Catania, per imparare come si pronuncia l’arancinO) e comprare il pesce sono attività che fanno girare l’economia, cosa che ogni parlamentare dell’Ars dovrebbe fare. Almeno, voglio dire, l’automobile che gli stiamo pagando noi la usa per andare a fare la spesa, che ci sembra una cosa buona e giusta e logica, a che gli deve servire una automobile al politico? Dice: gli serve per andare in “missione”. Esaaaaatto! E la “missione” a che serve? A conoscere le esigenze del territorio. Esaaaatto. E allora: la vogliamo assaggiare o no questa cocaina per sapere come arriva in Sicilia o no? Ma lo sapete quante fregature si prendono? Che poi come farebbe un politico siciliano a entrare nella mente dei siciliani se prima non si droga un pochettino ma anche molto. Come detto serve per due motivi: 1) I siciliani pensano drogati e drogarsi è quindi un dovere; 2) Entraci tu nella testa dei siciliani senza prima drogarti, e poi mi dici.

AVVERTENZA. Questo articolo è stato scritto da uno scrittore professionista. Nessuna pallina di cocaina è stata maltrattata durante la stesura dello stesso. Parlare dei siciliani senza essere strafatti è una attività pericolosa. Non fatelo a casa.

Ottavio Cappellani

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