Ancora una maglia nera per Palermo. A non premiare il capoluogo siciliano e i comuni che gravitano all’interno del suo territorio è la Svimez sul fronte delle qualità delle istituzioni, facendola precipitare al 97° posto. Bocciata del tutto anche la Sicilia, che in una scala di valutazione da 0 a 1 passa da uno 0,24 ad un 0,22. È quanto emerge dallo studio Measuring Institutional Quality in Italy pubblicato sulla Rivista Economica del Mezzogiorno”analizzando le performances di province e regioni nel periodo che va dal 2004 al 2012. Bene, invece, fanno le regioni del Centro-Nord. In cima alla classifica si conferma la Toscana.
Secondo lo Svimez per ridurre il divario Nord-Sud servono «interventi di riforma della Pubblica amministrazione più forti per il Sud, per colmare i divari nei diritti di cittadinanza. Il processo di supporto può avere impulso anche dai fondi delle politiche di coesione 2014-2020».
Un giudizio che arriva attraverso un indice che raccoglie 24 parametri riferiti a cinque ambiti: partecipazione (che a sua volta raggruppa fenomeni tra cui associazionismo, acquisti in libreria, partecipazione al voto), efficacia dell’azione di governo (ad esempio deficit sanitario, raccolta differenziata, dotazione strutture sociali ed economiche), qualità della regolamentazione (mortalità e qualità della vita delle imprese, dipendenti pubblici), certezza del diritto (tra cui tempi dei processi, evasione fiscale, sommerso), corruzione (reati contro la P.a, commissariamento dei comuni, ecc). Insomma uno spaccato ad ampio che la dice lunga sullo stato di salute dei territori. Palermo in otto anni perde due posizioni e da un 95esimo posto scende al numero 97 della classifica.
«Palermo, la Sicilia sommano in sé tutte le negatività – spiega Vito Lo Monaco presidente del centro Pio La Torre a MeridioNews –. La dismissione industriale, la carenza dei servizi sociali per mancanza di investimenti e così via. I dati sulla povertà assoluta e quella relativa hanno un’ impennata verso l’alto. Questo è soltanto l’ultimo dato, il divario tra Nord e Sud continua a crescere perché manca una visione strategica dello sviluppo, una politica industriale, politiche agricole e sopratutto non ci sono investimenti. Dove è il masterplan del Governo». Una brutta qualità delle istituzioni quindi come conseguenza della situazione di povertà ma anche del disagio vissuto dai Net, gli sfiduciati. «Chi ha qualche possibilità scappa gli altri rimangono – continua Lo Monaco -. Davanti a questo grande disagio si nota l’incapacità della classe dirigente regionale e nazionale, non soltanto politica ma economica e sociale di avere una visione strategica di sviluppo per il futuro». Il prossimo 22 gennaio a Palermo sarà presentato il rapporto Svimez, un appuntamento organizzato dal Centro Pio La Torre con esperti, esponenti delle istituzioni e si farà un confronto « sperando di accendere il dibattito in modo proficuo attorno a questi temi» si augura Lo Monaco.
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